Un palco e una manciata di spettatori. È il 7 novembre 2023 e mille persone sono riuscite ad accaparrarsi i biglietti per lo spettacolo a sorpresa dei Green Day ai Magazzini generali. Un live intimo. Ben diversa quella avvenuta 222 giorni dopo (domenica 16 giugno) all’Ippodromo La Maura dove gli stessi tre (ex) ragazzi giocarono davanti a oltre 70mila persone.
Abbiamo volato alto al concerto dei Green Day all’I-Days dove la band ha “regalato” quasi due ore e un quarto di puro punk rock made in California. Batteria veloce, chitarre distorte e bassi suadenti. Sembra che profumi di sole, skateboard e anni 2000, l’epoca d’oro di questo genere che nasce sulla West Coast statunitense e diventa grande con band del calibro di Blink-182, Sum41 e Green Day, per restare in tema.
Il concerto è iniziato con “The American Dream Is Killing Me”, il primo singolo estratto dal loro ultimo lavoro (Saviors). Poi nel 1994 ci fu il salto: uno dopo l’altro la band suonò tutti i brani di Dookie nell’ordine originale del loro terzo album in studio. Poi è stata la volta di “Burnout”, “Having a Blast”, “Chump”, “Longview”, “Welcome to Paradise”, “Pulling Teeth”, “Basket Case”, “She”, “Sassafras Roots”, ” When I Come Around”, “Coming Clean”, “Emenius Sleepus”, “In the End”, “FOD (Fuck Off and Die)”, senza dimenticare la ghost track “All by Myself”. Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Tré Cool non perdono un colpo. Il frontman (52 anni) sembra aver stretto un patto con il diavolo: canta, salta e suona come se avesse trent’anni di meno; cerca il contatto con le 70mila persone dell’Ippodromo. Chiede a tutti di cantare, alzare le braccia al cielo e più volte incita e grida “voglio vedervi saltare e impazzire”. Il pubblico non si tira indietro. È una festa. La scenografia aiuta lo spettacolo e rende tutto più Instagrammabilecome quando a metà del primo atto appare un jet gonfiabile che sorvola la fossa e sgancia alcune “bombe” gonfiabili (che sono andate subito a ruba, va da sé).
A metà concerto c’è il colpo di scena: mentre dalle casse escono le note di “Know Your Enemy”, Billie Joe Armstrong chiama un fan che era letteralmente vicino alle barriere per duettare con lui. Sale sul palco Marianna, un’emozionata ex adolescente che abbraccia la voce dei Green Day e canta davanti a un ippodromo tutto esaurito. Non vuole scendere mai più dal palco, ma lo spettacolo deve continuare e continuare con altro succoso repertorio. I Green Day procedono con “Look Ma, No Brains!”, “One Eyed Bastard” e “Dilemma” da “Saviors”, continuano con “Hitchin’ a Ride” che arriva direttamente da “Nimrod” e “Brain Stew” da “Insomniac”. ”. Una frittura mista prima della seconda parte del concerto in cui è stata suonata praticamente tutta la tracklist di American Idiot, l’album del 2004 che li ha riportati alla ribalta internazionale.
Anche in questo caso la scaletta è stata religiosamente rispettata: “American Idiot”, “Jesus of Suburbia”, “Holiday”, “Boulevard of Broken Dreams”, “Are We the Waiting”, “St. Jimmy”, “Give Me Novacaine”, “She’s a Rebel”, “Extraordinary Girl”, “Letterbomb”, “Wake Me Up When September Ends”, “Homecoming” e “Whatsername”.
Alle 23 è arrivata l’ultima canzone “Good Riddance (Time of Your Life)”. Poi fuochi d’artificio, luci accese e applausi. Nessun bis, ma l’orologio era già passato da un pezzo alle 23:00.
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