“Le vacanze stanno diventando più costose” – .

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MILANO – L’Istat conferma le stime preliminari diffuse all’inizio del mese e segnala la stazionarietà dell’inflazione per il mese di maggio: i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,8% su base annua, come ad aprile. La variazione mensile accelera invece allo 0,2%. Confermata anche la stima preliminare dell’indice Ipca – quello armonizzato a livello europeo – in aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,8 su base annua.

La stabilizzazione del tasso di crescita è dovuta principalmente all’allentamento delle tensioni sui prezzi dei beni alimentari trasformati (+1,8% dal +2,5% di aprile) e alcune tipologie di servizi (n legati ai trasporti e all’alloggio)”, spiega l’Istituto, “i cui effetti compensano l’attenuazione delle pressioni deflazionistiche provenienti dal settore energetico, dove i prezzi mostrano un profilo tendenziale in forte rialzo, pur mantenendosi su valori largamente negativi (-11,6% da -12,1 %)”.

“L’inflazione di fondo”, al netto di energia e alimentari freschi, decelera, così come quella al netto dei soli beni energetici (entrambe da +2,1% a +2,0%). Mentre l’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,8% per l’indice generale e +1,8% per la componente sottostante.

Anche se si guarda ai prezzi dei generi alimentari, per la cura della casa e della persona, s’intende il cosiddetto “carrello della spesa”rallentano su base tendenziale dal +2,3% di aprile al +1,8% di maggio così come quelli dei prodotti ad alta frequenza di acquisto che passano dal +2,6% di aprile al +2,5% di maggio.

Se la morsa dell’inflazione si allenta, rischia comunque di non essere un sollievo sufficiente per i consumatori. L’Unione nazionale consumatori rileva infatti che “nonostante i prezzi siano ormai lunari” in un solo mese i listini aumentano ancora “dello 0,2%, il doppio rispetto ad aprile. La notizia peggiore è che i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, cioè le spese obbligatorie per definizione, che un mese fa avevano registrato una variazione economica pari a zero, ora non solo ricominciano a crescere ma volano dello 0,5% in un solo mese”. Traducendo in poche parole il +0,8% annuo, l’Unc dice che per una coppia con due figli “significa, nonostante il risparmio su casa ed elettricità pari a 438 euro, un aumento del costo della vita pari a 76 euro pro capite”. anno, anche se bastano 161 euro solo per coprire l’aumento del 2% dei prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche”.

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Il Codacons evidenzia invece tra le criticità il fatto che i prezzi più tipicamente legati alle vacanze sono in surriscaldamento “con tariffe in forte aumento rispetto allo scorso anno”. Ecco il dettaglio: “I treni sono aumentati del +8,1% rispetto allo scorso anno, autobus e pullman del +4%, il diesel costa il 4,9% in più, +3,8% il gasa cui si aggiunge un incremento medio del +2,7% per i parcheggi e +1,9% per i pedaggio. IL pacchetti vacanza rappresentano la voce con gli incrementi più pesanti, addirittura +20,4% rispetto allo stesso periodo del 2023″. Tra le poche voci positive, lo sono i biglietti aerei stanno diminuendo.

 
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