«Dobbiamo lottare ogni giorno per i diritti di tutti. La politica non se ne occupa, è disconnessa dalla realtà” – .

«Dobbiamo lottare ogni giorno per i diritti di tutti. La politica non se ne occupa, è disconnessa dalla realtà” – .
«Dobbiamo lottare ogni giorno per i diritti di tutti. La politica non se ne occupa, è disconnessa dalla realtà” – .

Le canzoni di Il rappresentante di lista sono stati inclusi nella definizione pop strano cioè un genere musicale fluido che non smette mai di contaminarsi e vuole accogliere tutte le influenze esterne. Il termine queer che, per sua vocazione, vuole includere e abbracciare ogni tipo di diversità, è stato un “porto sicuro” anche per Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina che, come spiegano nel corso dell’evento organizzato in occasione del Pride Month da Apple Musica a Roma, ha dato finalmente un quadro più chiaro alla propria produzione artistica. E, ora, ne sono diventati fieri ambasciatori, oltre che di Comunità LGBTQI+ che li sostiene, soprattutto per la loro capacità di essere liberi.

«Si diventa liberi – spiega Lucchesi durante l’incontro – quando ti liberi dalla logica del controllo e inizi ad accettare ciò che ti accade, ad ascoltarti, a non voler più misurare le proprie reazioni, a lasciarsi motivare anche da una rabbia costruttiva”. E questo messaggio, a poche ore dal Pride che si è tenuto nella capitale, assume un valore significativo perché, come sottolinea l’altra metà del gruppo, «è importante continuare a scatenare scontri al di fuori dei contesti protetti, come quello ci troviamo nell’Adesso. Dobbiamo agire ogni giorno, con “micro lotte”, radicandoci, continuando a chiedere nuovi spazi liberi e a pretendere sempre di più riguardo al riconoscimento della nostra identità e dei nostri diritti”.

Le parole, in questo caso, arrivano direttamente al mondo della politica e soprattutto a coloro che ci rappresentano che «rimangono indietro e disconnessi dalla realtà e dal progresso che si sta facendo: quasi come se tutto fosse percepito dall’alto, incapace di essere riconosciuto.” Come entrambi sostengono, infatti, i tentativi di delegittimare le battaglie dell’universo LGBTQI+ sono uno «strumento di comunicazione utile solo a solleticare un certo tipo di elettorato. Altrove, certi cambiamenti, nelle persone che vivono l’identità, le relazioni e le relazioni, si sono ramificati nella società, creando un tessuto vivo e dinamico”.

Guardando il pubblico che ha partecipato all’evento e che ha assistito, con gli occhi lucidi e la mano sul cuore, allo spettacolo dal vivo (soprattutto durante l’esecuzione di Amore e Qquesto corpo), non si può che essere d’accordo con loro. L’energia, quando inizi a cantare le prime note, è così coinvolgente che ti senti parte di un’unica cosa, uniti da questo voglia di “rovinare la festa”mentre cantano nella loro ultima canzone, Paradiso. Un concetto quest’ultimo che arriva subito ai tifosi e che si concretizza nella “possibilità di dire no” e di “fare scelte controcorrente”, un tipo di disobbedienza che La Rappresentante di Lista vuole “portare nella propria vita e alla quale dobbiamo per abituarmi.”

La disobbedienza civile, la fuga da certe logiche e stereotipi, la rivendicazione del proprio diritto all’unicità e alla propria identità. E questo, senza ombra di dubbio, significa essere Rappresentante di Lista.

 
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