i sindacati chiedono un incontro urgente con l’ASL 1 – .

i sindacati chiedono un incontro urgente con l’ASL 1 – .
i sindacati chiedono un incontro urgente con l’ASL 1 – .

Le sottoscritte organizzazioni sindacali si vedono costrette, loro malgrado, a doversi rivolgere pubblicamente alle SS.LL. al fine di sollecitare e ribadire la necessità di un incontro urgente tra le istituzioni e le parti sociali per affrontare quanto previsto dalla Legge Regionale n. 9 del 23 maggio 2024, concernente la copertura del deficit del Servizio sanitario regionale, risultante nel quarto trimestre 2023, ed in particolare le disposizioni dell’art. 2 dello stesso che evidenzia l’obbligo da parte delle aziende sanitarie locali di intervenire per predisporre, entro 30 giorni, un piano di razionalizzazione delle risorse disponibili e di sostenibilità dei servizi sanitari offerti.

In verità, queste organizzazioni sindacali avevano già avanzato una richiesta formale ed urgente in tal senso il 30 maggio 2019 che, però, ad oggi, è rimasta senza alcun segno di risposta come spesso accade quando le parti sociali chiedono l’avvio di un confronto in materia sanitaria con la Direzione Generale dell’ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila e con il Sindaco dell’Aquila, Presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci che chiediamo da almeno 3 anni un’audizione presso la Commissione presieduta da lui, senza ricevere alcun feedback.

Le altre Asl abruzzesi, stimolate al confronto, non hanno evitato quanto avviene in Provincia dell’Aquila, ma, al contrario, hanno chiamato a raccolta anche le parti sociali per confrontarsi sul tema fondamentale e delicato della sanità pubblica.

Bisogna quindi necessariamente iniziare ad affrontare la questione relativa al deficit dell’ASL 1, pari ad oltre 46 milioni di euro, per comprendere, attraverso un’analisi di bilancio, cosa abbia generato un passivo così significativo nonostante una continua e sistematica contrazione dei servizi nel territorio provinciale. territorio.

Molto evidente l’impatto sul deficit di bilancio del saldo della mobilità passiva, pari a oltre 24 milioni di euro nel 2023, mentre, nel 2019, l’Asl aveva chiuso con un saldo positivo della mobilità, di circa 4 milioni di euro.

Nel 2023, infatti, è stato raggiunto il record negativo della mobilità passiva, pari a circa 77 milioni di euro, che evidenzia un continuo e sistematico esodo di cittadini verso sistemi sanitari più attrattivi rispetto all’ASL 1 Abruzzo; ciò è confermato anche dal valore della mobilità attiva raggiunto nel 2023, che segna il valore più basso dal 2019, pari a 52 milioni di euro.

Altra grave situazione riscontrata all’interno dell’ASL 1 Abruzzo è la questione delle liste d’attesa, infatti per un’ecografia addominale completa, nella zona di Peligno Sangrina, occorrono 328 giorni, per l’Ospedale dell’Aquila, 289 giorni; per un elettrocardiogramma Holter dinamico occorrono 235 giorni per l’Ospedale dell’Aquila; TAC addome completo, zona L’Aquila, 327 giorni, zona Peligna, 223 giorni; colonscopia totale con endoscopio flessibile, comprensorio dell’Aquila 587 giorni; mammografia, prima data disponibile zona Marsica gennaio 2025, zona L’Aquila e zona Peligno Sangrina febbraio 2025; grastroscopia L’Aquila aprile 2025, Marsica febbraio 2025, zona Peligno Sangrina tutta piena per il 2025; Risonanza magnetica cerebrale zona Aquila 340 giorni, zona Peligno Sangrina 186, mentre per visita dermatologica zona Aquila 235 giorni, zona Marsica 284 giorni. In generale per le colonscopie i tempi di attesa sono per l’Aquila gennaio 2026, Avezzano maggio 2025, Sulmona novembre 2025.

Questi rappresentano solo alcuni esempi di come la situazione delle liste d’attesa sia peggiorata nella nostra Provincia a scapito del sistema di Prevenzione che dovrebbe, invece, essere garantito in tempi brevissimi.

Questa situazione non può che derivare da una cronica carenza di personale che, come più volte denunciato, è assolutamente insufficiente a garantire servizi sanitari pubblici nel rispetto della normativa vigente sull’orario di lavoro.

Lo stesso personale, infatti, è costretto, a causa dell’esiguo numero a disposizione, a lavorare in orari straordinari e a saltare continuamente i riposi dovuti per il recupero psicofisico, condizione che si aggrava ulteriormente in concomitanza con il periodo estivo che in alcuni casi impedisce la fruizione delle ferie ordinarie e, in altre, comporta l’accorpamento di alcuni reparti e servizi, con la grave conseguenza di un’ulteriore contrazione dei servizi dedicati alle persone.

Le lunghe liste d’attesa quindi non rispondono ai bisogni sanitari dei cittadini e l’assenza e/o la scarsità di servizi e personale sanitario stanno portando migliaia di persone a curarsi fuori provincia, o addirittura fuori regione, con il ricorso sempre più frequente a farmaci l’assistenza sanitaria privata e l’emergere di ulteriori disuguaglianze tra coloro che possono permettersi le cure e coloro che non possono.

A tutto ciò si aggiunge la denuncia ormai quotidiana della carenza di materiali e dispositivi sanitari e di medicinali all’interno dei reparti e dei servizi; infatti, si registrano continue segnalazioni di mancanza di guanti sterili, sacche, cappucci per cateteri, aghi, garze, cotone, ecc. ecc.; anche ai pazienti ricoverati viene chiesto di provvedere autonomamente ai farmaci utilizzati.

Il sottoscritto, pertanto, sottolinea che i piani di razionalizzazione non possono e non devono prevedere tagli al personale (già di per sé carente), blocco dei processi di stabilizzazione o riduzione dei lavoratori nelle aziende appaltatrici di servizi e servizi complementari, poiché aggraverebbero ulteriormente una situazione condizione lavorativa già di per sé molto complessa e complicata, a partire dagli elevati carichi di lavoro, che rischiano di incidere su una corretta e puntuale assistenza.

Vale la pena ricordare che ulteriori tagli ai servizi sanitari con ricadute dirette sui cittadini, già pesantemente penalizzati, non sarebbero sostenibili per l’intera comunità, che ha diritto a ricevere cure senza ulteriori oneri a suo carico, compreso il mancato abbattimento delle liste di attesa. .

Questo territorio ha bisogno di investimenti condivisi, di una programmazione che parta dai bisogni sanitari insoddisfatti e che veda il sistema sanitario pubblico tornare ad essere un punto di riferimento per la prevenzione e la cura, riconfermando i suoi principi di universalità, equità e gratuità.

Solo attraverso questo cambiamento eviteremo il costante spopolamento e impoverimento del nostro territorio.

Auspicando una tempestiva e cortese risposta porgiamo cordiali saluti.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Fratelli d’Italia prima festa al fotofinish, il Pd “travolge” a Genova – .
NEXT Ravenna, si aggrava il bilancio delle vittime dell’incidente di via Sant’Alberto. È morto l’ex dirigente Romeo Giacomoni