Il film filorusso ‘The Witness’ è stato proiettato al September 11 Park, tra proteste e proteste – .

Il film filorusso ‘The Witness’ è stato proiettato al September 11 Park, tra proteste e proteste – .
Il film filorusso ‘The Witness’ è stato proiettato al September 11 Park, tra proteste e proteste – .

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Dopo diversi tentativi, a Bologna è stato proiettato anche il film filorusso ‘The Witness’, finanziato dal governo russo per diffondere la posizione di Mosca sulla guerra in Ucraina.

Una prima proiezione era prevista per il 27 gennaio al centro sociale Villa Paradiso, ma è stata bloccata dal Comune di Bologna. Il no del sindaco Matteo Lepore, ribadito anche in Consiglio comunale, ha causato una spaccatura nella maggioranza tra Pd e Verdi.

Anche un secondo tentativo, effettuato il 2 giugno, non ha avuto successo. La proiezione si è svolta – nonostante le soste a Palazzo d’Accursio – il 16 giugno all’interno del parco pubblico 11 Settembre e ha portato con sé un’inevitabile scia di polemiche e proteste.

Non sono mancate le prese in giro nei confronti del sindaco, Matteo Lepore, sia sui canali social degli organizzatori che da parte di chi ha presentato il film. Su uno dei canali Telegram degli organizzatori si legge che “domenica 16 giugno 2024 sarà ricordato come il giorno in cui a Bologna fu sconfitta la censura, così come furono arginati con la forza i rancorosi tentativi dei soliti noti e degli inutili idioti di imporla nuovamente”. ..”

Erano una cinquantina le persone presenti alla serata, organizzata dal comitato Villa Paradiso e Donbass Italia. Un angolo del parco era stato adibito a cinema all’aperto, con tanto di sedie e biglietti – a donazione libera – per vedere quello che gli organizzatori hanno definito “un’opera di finzione e non un documentario”.

Flop al botteghino anche in Russia

Il film – che nei titoli di testa riporta i loghi del governo russo e del Ministero della Difesa – è chiaramente frutto di propaganda.

Il film, un flop anche in Russia, è stato prodotto su richiesta del Cremlino per spiegare il punto di vista russo sulla guerra in Ucraina. Costato oltre 200 milioni di rubli, circa 1,7 milioni di euro, ha incassato al botteghino meno di 14 milioni di rubli (142.000 euro). Le recensioni su tutti i siti russi sono state negative per la trama fragile, il ritmo dolorosamente lento e la recitazione traballante.

La trama è un’espressione della propaganda russa

Il film ha come protagonista il violista e star internazionale Daniel Cohen, che dopo un concerto a Mosca viene invitato a Kiev da un oligarca per un concerto privato. Ma quella sera stessa scoppiò la guerra. Così l’artista e il manager, che viene ucciso quasi subito, devono affrontare mille vicissitudini per poter tornare in Belgio e riconsegnarsi al figlio Nicolas di 7 anni. L’intero esodo del protagonista si svolge nel mezzo di attacchi violentissimi da parte di soldati e paramilitari ucraini – tra cui gli uomini del battaglione Azov – che vessano la popolazione civile. Torture, stupri, crimini di guerra sono all’ordine del giorno, come parte di un complotto sconclusionato il cui filo conduttore è la feroce critica nei confronti degli ucraini. Il film trasmette l’idea che i massacri civili – come quelli di Bucha, del teatro e dell’ospedale di Mariupol e della stazione di Kramatorsk nel Donbass – siano in realtà colpa dell’esercito ucraino.

Proteste dalla comunità ucraina

All’inizio della proiezione, un gruppo di una trentina di cittadini ucraini, con tanto di bandiere, ha protestato per cercare di impedire il proseguimento della serata. I manifestanti – per lo più donne – hanno cantato l’inno nazionale, criticando Putin e la Russia. Circondati dagli agenti di polizia che presidiavano il parco e dalle guardie giurate delle associazioni filorusse che avevano organizzato lo screening, dopo pochi minuti i manifestanti se ne sono andati senza incidenti e la serata è continuata.

Le polemiche sui social

Non sono mancate le polemiche anche sui social. In particolare, Michelangelo Dondi, di ‘Liberi oltre le illusioni’, associazione a favore della lotta dell’Ucraina contro l’invasione russa, annuncia un’interrogazione al Prefetto su quanto accaduto.

 
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