Corruzione in Liguria, possibilità di patteggiamento per Toti e gli altri indagati – .

Corruzione in Liguria, possibilità di patteggiamento per Toti e gli altri indagati – .
Corruzione in Liguria, possibilità di patteggiamento per Toti e gli altri indagati – .

Liguria. Sono diversi opzioni al vaglio della Procura di Genova che sta svolgendo indagini sulla presunta corruzione in Liguria che il 7 maggio ha portato all’arresto dell’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini e agli arresti domiciliari per ora in Regione, Giovanni Toti l’imprenditore Aldo Spinelli e l’ex capo di gabinetto della Regione Matteo Cozzani.

Se uno di questi è chiedere al giudizio immediato che prevede nel caso di persone che si trovano in custodia cautelare di chiedere al giudice entro 6 mesi di emettere un decreto che fissa il processo (saltando l’udienza preliminare) i pm non escludono di poter procedere altre strade.

Una di queste è quella di proporre, al termine delle indagini, a patteggiamento ad alcuni o a tutti gli imputati. Questa è un’opzione che è stata recentemente ampiamente utilizzato dalle procure genovesi su sollecitazione del procuratore capo Nicola Piacente. È il caso ad esempio dell’inchiesta per la cosiddetta ‘Ponte Morandi bis‘ee per il Crepa qui! Gruppo. In quest’ultimo caso, ad esempio, le proposte di patteggiamento al vaglio della difesa riguardano la quasi totalità degli imputati. Infatti, la soluzione del patteggiamento, se da un lato garantisce tempi sensibilmente più rapidi rispetto a un processo tradizionale per arrivare alla sentenza, presenta il vantaggio di una significativa riduzione della pena per gli indagati. Tuttavia, se l’opzione può essere considerata al vaglio, è troppo presto per capire quale strada deciderà di procedere.

La scelta del giudizio immediato invece ne porta con sé alcuni insidie: da un lato quello di dover accelerare il più possibile le indagini, che è vero che potrebbero chiudersi in autunno ma non è escluso che siano necessarie indagini più lunghe, dall’altro implicherebbe lo sdoppiamento Una maxi indagine in due che porta a chiudere prima la linea sulla corruzione degli imprenditori (quella che ha portato all’emissione della custodia cautelare), sganciandola di fatto dall’andamento del cosiddetto voto di scambio.

Intanto proseguono gli interrogatori in procura. Questo pomeriggio l’attuale presidente dell’Aeroporto Alfonso Lavarello, il cui nome compare ricorrentemente nelle intercettazioni legate al rinnovo delle concessioni dell’area portuale ad Aldo Spinelli, viene ascoltato come persona informata sui fatti dal procuratore Luca Monteverde.

E ancora questo pomeriggio il sostituto procuratore Federico Manotti interroga Venanzio Maurici, l’ex sindacalista della Cgil indagato per scambio di voti aggravato dal fatto di aver favorito Cosa Nostra, perché avrebbe fatto dirottare i voti della comunità riesina di Certosa verso i candidati della lista Toti in cambio di posti di lavoro, uno dei quali promesso (ma poi non finalizzato) al genero.

 
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