Chiusi i confini con la Slovenia fino alla fine del 2024, il Friuli Venezia Giulia mantiene alta la guardia su immigrazione e terrorismo – .

Chiusi i confini con la Slovenia fino alla fine del 2024, il Friuli Venezia Giulia mantiene alta la guardia su immigrazione e terrorismo – .
Chiusi i confini con la Slovenia fino alla fine del 2024, il Friuli Venezia Giulia mantiene alta la guardia su immigrazione e terrorismo – .

Confini chiusi almeno fino alla fine dell’anno tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia. Record di respingimenti rispetto a quella che era la situazione precedente e la speranza – secondo il ministro – di ripristinare la libera circolazione sulla base del trattato di Schengen per il 2025. Due dettagli importanti: al momento è “solo” una speranza e non ci sono apparenti possibilità che ciò avvenga prima della scadenza di fine anno. Non dopo l’estate, quindi. I tempi si allungano ben oltre le previsioni anticipate mesi fa dopo un vertice a Roma presieduto dallo stesso ministro – Matteo Piantedosi (Interno) – che ieri mattina a Gorizia ha ribadito che la chiusura delle frontiere è ancora necessaria.

LA RIUNIONE

Dall’incontro trilaterale con Slovenia e Croazia sono nate alcune prime novità, fornite dal ministro Matteo Piantedosi: “L’auspicio – ha detto – è di poter ripristinare la libera circolazione delle persone alla frontiera nel 2025”. Poi il titolare del Viminale ha parlato di “mesi cruciali”, alludendo ai prossimi. Lo stop al trattato di Schengen è stato decretato da Roma dopo gli attacchi di Hamas contro Israele del 7 ottobre. La normativa interna del trattato stesso prevede una sospensione massima fino a due anni. Ma la Francia, “giocando” sul ripristino seguito da altri stop, ha di fatto detto addio a Schengen dal 2015. “Cosa che speriamo non accada anche a noi”, ha spiegato l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti. Nel frattempo, però, i controlli ai valichi tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia proseguiranno anche dopo l’estate e per tutto l’autunno. Continuerà fino alla fine dell’anno, in vista del 2025.

I DATI

«La Regione Friuli Venezia Giulia – ha affermato il Presidente Massimiliano Fedriga – ha messo a disposizione, nell’ambito delle proprie competenze e ovviamente d’intesa con Slovenia e Croazia, le proprie capacità, quindi la Protezione Civile e gli strumenti a sua disposizione, per incrementare ulteriormente maggiori possibilità per il controllo delle frontiere. Per quanto riguarda i flussi migratori, i numeri presentati quest’anno dal Ministro dell’Interno evidenziano un netto miglioramento rispetto al passato: in Friuli Venezia Giulia sono già stati superati i 1.800 respingimenti, mentre prima dell’introduzione dei controlli alle frontiere, quindi il 21 ottobre 2023, abbiamo avuto al massimo 80-90 riammissioni all’anno. Inoltre, l’aumento degli arresti di trafficanti di esseri umani si è tradotto in una riduzione del numero di migranti che il territorio regionale è chiamato a gestire: nel Cara di Gorizia sono attualmente presenti circa 300 persone, numeri lontani dalle 800 del passato . La situazione è molto più gestibile, anche se è necessario tenere sempre alta la guardia perché si tratta di fenomeni che possono cambiare molto velocemente. Ringrazio quindi il Ministro Piantedosi per aver adottato misure efficaci che stanno dando risultati concreti. Grazie agli interventi del governo, il Friuli Venezia Giulia ha goduto di un rafforzamento dei controlli alle frontiere, soprattutto per quanto riguarda la Polizia di Stato, che è supportata nell’azione di sorveglianza ai valichi da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, oltre al personale delle Esercito. Nei mesi estivi, che sono quelli più delicati, ci sarà quindi un ulteriore rafforzamento”.

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Il Gazzettino

 
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