Aspettando il Tour de France – .

Aspettando il Tour de France – .
Aspettando il Tour de France – .

C’era l’intera rappresentanza di Rete Cultura Piacenza al PalabancaEventi (ex Palazzo Galli), nel cuore del centro storico della città, dove prenderà il via la terza tappa del Tour de France 2024. Una prima fila per godersi lo spettacolo live di un’intervista contro il tempo, contro l’ora, come piace a Francesco Moser, leggendario campione di ciclismo, intervistato da Dario Ceccarelli, firma del Sole24Ore.
Un record dell’ora che ha ricordato il record dell’ora di 40 anni fa, a Città del Messico, nel 1984, un’impresa che ha segnato la storia del ciclismo, il passaggio dall’età della pietra all’era moderna.

Ad ascoltare le parole “contro l’ora” nell’affascinante atmosfera della Sala Panini, tra gli altri, il presidente della Banca di Piacenza Giuseppe Nenna, il direttore generale Angelo Antoniazzi, il vicedirettore generale Pietro Boselli, l’assessore allo sport del Comune di Piacenza Mario Dadati, l’assessore al marketing territoriale Simone Fornasari, il vicepresidente della Fondazione Piacenza e Vigevano Mario Magnelli, il vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Filippo Cella, il delegato del CONI provinciale Roberto Gionelli, il direttore del Museo Alessandria Città delle Biciclette, Roberto Livraghi, Giorgio Cimurri, figlio di Gianetto Cimurri, collezionista e sportivo reggiano, il giornalista-scrittore Franco Bonera, il giornalista di Raisport Andrea De Luca affascinati dalle parole di Francesco Moser sul ciclismo di oggi, su quello di domani (e di lunedì, che parte da Piacenza con la terza tappa del Tour) e di ieri, quello che ha regalato al campione trentino tanti successi. L’evento si è concluso con la visita alla Mostra Icônes (fino al 7 luglio), una vera e propria immersione multisensoriale nell’arte dei capolavori piacentini, particolarmente apprezzati dal campione Francesco Moser.

«Francesco Moser è una leggenda del ciclismo – ha detto il presidente della Banca Giuseppe Nenna introducendo l’intervento di PalabancaEventi – ha ottenuto successi incredibili e poi ha vinto corse come la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix, tre volte, corse stupende soprattutto per uno come me, di una certa età… Questa sera accoglie il Tour a Piacenza e lo fa anche attraverso Rete Cultura, con Comune, Fondazione, Camera di Commercio, Diocesi, Provincia e Regione: una “squadra” che ha inserito questa serata in un programma di successo, il collaterale ufficiale del Tour de France».

Il grande campione Francesco Moser è stato protagonista prima di un incontro con la stampa, poi di un dialogo aperto e a ruota libera con Dario Ceccarelli, scrittore e giornalista de IlSole24Ore, parlando di corse, del Giro d’Italia, dei record, dei campioni, dei giovani, degli avversari, dei chilometri, della passione per il ciclismo, perfino del suo nuovo modo di pedalare, tra le vigne e con la gravel e-bike, regalando uno spaccato carismatico e personalissimo del grande ciclismo che sta per invadere la città di Piacenza, a poche ore dalla grande partenza del Giro di Francia da Firenze – il 29 giugno 2024 – per la prima volta dall’Italia, e a pochi giorni dalla tappa del 1° luglio, dedicata a Fausto Coppi, la Piacenza-Torino, che collega l’Emilia Romagna al Piemonte. Con tutta l’emozione della storia e del presente del grande ciclismo.

Simone Fornasari, Assessore al Marketing Territoriale del Comune di Piacenza ha dichiarato: «C’è tanta emozione nell’aria, a Piacenza, ma non solo, per la grande partenza del Giro di Francia dall’Italia, stiamo vivendo un conto alla rovescia emozionante e sentiamo l’orgoglio e la responsabilità di fare del nostro meglio tutto ciò che questo Tour storicamente “italiano” giustamente richiede nella sua partenza. Siamo particolarmente lieti che i campioni di tutti i tempi visitino la città. Siamo sicuri che il carisma di Francesco Moser abbia conquistato tutti, non solo gli appassionati di ciclismo che sono tanti, ma anche le persone che amano la storia di uomini di valore, esempi di vita».

Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione Ciclistica Italiana, ha inviato questo messaggio: “Serata da record, campione da record, luogo da record e Piacenza da record che con questo grande inizio, in Italia, apre e chiude il cerchio del grande ciclismo del Tour. Diamo il benvenuto alla Grande Boucle con il consueto contagioso entusiasmo. Sono felice che tu abbia programmato una splendida serata con Francesco Moser e tanti amici del ciclismo e dello sport della vita. Grazie alla Banca di Piacenza che promuove e sostiene questo evento in vista del grande giorno della partenza”.
Scambio di doni al termine della stimolante chiacchierata: il presidente di Banca Nenna ha consegnato a Moser la “Targa Benvegnu” e al giornalista Ceccarelli una prestigiosa pubblicazione dell’Istituto dedicata a Palazzo Galli; l’ex campione trentino ha invece omaggiato il presidente della Banca con una bottiglia (autografata) di vino prodotto dalla sua azienda vinicola.

FRANCESCO MOSER

È uno dei più grandi campioni di sempre del ciclismo professionistico italiano e mondiale. Nato a Palù di Giovo (Trento) il 19 giugno 1951, è passato al professionismo nel 1973. Con 273 vittorie su strada è il corridore italiano con più successi al suo attivo (3° nella classifica mondiale dopo Eddy Merckx e Rik Van Looy). Soprannominato “Lo Sceriffo” per le sue doti di leadership, nel 1977 divenne Campione del Mondo a San Cristobal in Venezuela; tra il 1978 e il 1980 colleziona 3 vittorie consecutive alla Parigi-Roubaix; nel 1984 vinse il Giro d’Italia, la Milano-Sanremo e il Record dell’Ora a Città del Messico, oltre a 2 Giro di Lombardia (1975 e 1978).
Il 2024 segna il 40esimo anniversario del suo successo al Giro d’Italia e del suo strepitoso record dell’ora stabilito per due volte nel giro di poche ore a Città del Messico, un record epocale che ha segnato la storia e l’inizio del ciclismo moderno. Grazie al successo ottenuto nel 1984, Moser entrò nella Hall of Fame del Giro d’Italia quando, con una trionfale cronometro – conclusasi all’interno dell’Arena di Verona – strappò la maglia rosa proprio all’ultima tappa a Laurent Fignon, grandissimo campione e uomo, morto prematuramente di cancro.

MOSER E IL TOUR DE FRANCE

L’esordio al Tour è stato un fulmine a ciel sereno per il Cannibale Eddy Merckx, vincitore di cinque edizioni consecutive, il belga si è ritrovato
battuto nel suo Belgio davanti al suo Re, nella cronometro prologo di Charleroi, perché un giovane trentino conquista quella maglia gialla destinata sulla carta dagli organizzatori del Tour al maestro di 5 grandi giri di Francia: Eddy Merckx.
In poco più di sei chilometri, Moser si è fatto conoscere per le sue qualità da campione, anche se alla prima Grande Boucle della sua carriera: appena compiuto 24 anni, con indosso la maglia di campione italiano, Moser ha osato sfidare e vincere il Cannibale.
«È stata una giornata indimenticabile, probabilmente una delle più belle della mia carriera – spiega Moser -. La sera prima ho incontrato una rappresentanza di minatori italiani in Belgio che mi ha fatto capire quanto sarebbe stata importante una vittoria, una sorta di rivincita. Vincere anche per loro, indossando il tricolore, non ha prezzo. Merckx era furioso, mi ha combattuto per tutta la prima settimana» (dichiarazione lasciata a Emanuele Peri su Quibicisport).
Una settimana in giallo al Tour con Merckx in gara contro di lui è la sintesi di quell’impresa del 1975. Perde la maglia gialla nella cronometro successiva, ma vince una volata storica contro i fenomeni del momento Van Linden e Godefrot. Poi i Pirenei e perfino una caduta, in discesa, il suo terreno preferito. Sono dettagli che tutti abbiamo dimenticato da quando quel giovane campione, Francesco Moser di Palù, prima di diventare Moserissimo, vinse al Tour osando sfidare Merckx.

 
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