La discarica che brucia da un anno dimenticata dal Comune – .

La discarica che brucia da un anno dimenticata dal Comune – .
La discarica che brucia da un anno dimenticata dal Comune – .

È di nuovo in fiamme la discarica abusiva di via Mastellone, quartiere Barra, Napoli Est. È successo ieri, venerdì 28 giugno, verso le 7 del mattino. Non è la prima volta, anzi. La zona, a pochi metri dal centro del paese, brucia da un anno. Le fumarole non si sono mai fermate dopo il grande incendio del 17 luglio 2023, quando la periferia est è rimasta avvolta dal fumo e da una nube tossica per oltre 24 ore. In dodici mesi non è stato fatto nulla per mettere in sicurezza la discarica che, ancora oggi, è meta di “pellegrinaggio” di aziende senza scrupoli che scaricano rifiuti di ogni genere. Quando lo spazio da smaltire inizia a ridursi, ecco che come per magia scoppia un incendio e si crea nuovo spazio per nuovi rifiuti.

I cittadini si sono riuniti in comitato e hanno più volte chiesto un intervento immediato da parte delle istituzioni cittadine. L’area dovrà essere chiusa, video-sorvegliata e bonificata. Nel 2022 Asìa ha elaborato un piano per catalogare i rifiuti presenti e smaltirli per una spesa di 5 milioni di euro, ma il Comune di Napoli ha più volte dichiarato di non avere le risorse per avviare i lavori. Al momento sono stati stanziati solo 600mila euro, anche se non è chiaro per cosa. Risorse che sono state richieste anche alla Regione Campania e al Ministero dell’Ambiente, senza ricevere alcuna risposta.

Al netto dei 5 milioni che non ci sono, i residenti hanno più volte sottolineato che sarebbe stato necessario chiudere l’accesso alla discarica e posizionare due telecamere. L’amministrazione comunale ha posizionato un cancello in ferro durato meno di 24 ore, mentre non c’era alcuna videosorveglianza.

Per molti la colpa degli incendi è dei rom che abitano questo spazio da dieci anni. Le baracche sono ancora visibili, ma la realtà è che i rom se ne sono andati da 18 mesi e gli incendi non si sono fermati. I cittadini denunciano l’aumento delle malattie respiratorie e tumorali, ma Comune di Napoli e Asl minimizzano, sostenendo che i dati sulla qualità dell’aria non evidenziano criticità. Posizione però contestata anche in quanto la centrale dell’Arpac era collocata a centinaia di metri dall’ex campo, nel cortile dell’istituto comprensivo Marino-Santa Rosa.

Se gli interventi non saranno immediati gli abitanti di Barra saranno costretti a combattere un’altra estate tra incendi e fumi.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT 38enne cade dalla moto e viene trasportato a Poma – .