Essere cristiani ogni giorno – AgenSIR – .

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Molte domande ci interpellano oggi, ma spesso siamo presenti fisicamente e con la mente altrove e questo non ci permette di intercettare le domande o di rispondere. Ma come cristiani vogliamo interrogarci per capire dove siamo, quale strada stiamo facendo per essere coerenti con Gesù e con il Vangelo?

Foto Calvarese/SIR

Molte domande ci interpellano oggi, ma spesso siamo presenti fisicamente e con la mente altrove e questo non ci permette di intercettare le domande o di rispondere.
Ma come cristiani vogliamo chiederci dove siamo, quale strada stiamo seguendo per essere coerenti con Gesù e con il Vangelo?
Osservando la nostra vita, ci rendiamo conto che spesso ci allontaniamo dalla bellezza dell’umanità, che non si riduce a fare semplicemente ciò che piace, che non si lascia trascinare continuamente da tutto e subito, che permette di sentire l’aderenza alla terra, che non esalta solo il corpo, ma esige un contatto continuo con l’intera corporeità, dove la persona riconosce dentro di sé la dimensione psicologica, spirituale ed esistenziale.
In questo tempo in cui si approfondiscono gli studi sulla socialità e l’affettività degli animali, allo stesso tempo assistiamo all’isolamento dell’individuo che, connesso al mondo, è incapace di stare in contatto con chi lo circonda o con chi incontra . Sarebbe interessante oggi impegnare tante energie nello studio affinché nella società ogni uomo e ogni donna riscopra la bellezza dell’umanità, non per essere trattato a proprio uso e consumo, ma per essere valorizzato e liberato insieme, per essere pienamente umani.
Partire da sé e tornare a sé, pensando solo a sé, non permette all’essere umano di entrare in contatto con tutta la sua corporeità e di sentire il bisogno relazionale che entra in un circuito di accoglienza, ascolto, perdono, condivisione, cura, dono, amicizia, generosità, amore.
La difesa dei propri diritti può perdere di significato quando l’esaltazione dell’individualismo prende il sopravvento sulla custodia e la cura della convivenza umana. L’indipendenza confusa con l’autonomia porta alla pretesa di decidere da soli in ogni ambito, anche a discapito degli altri.
Molte volte rimaniamo attaccati al nostro sé ideale costruito negli anni e spesso irraggiungibile. Quando difendiamo il nostro habitat, rischiamo di impoverirci, perché cerchiamo, attraverso relazioni “usa e getta”, solo coloro che ci confermano nello stato abituale o con cui possiamo mettere in luce gli aspetti negativi degli altri spesso considerati causa del nostro disagio.
Se viviamo relazioni autentiche con gli altri, ascoltiamo e non ci difendiamo, ci lasciamo mettere in discussione, accettiamo anche le provocazioni che ci permettono di cogliere alcuni aspetti della vita personale e sociale che devono essere cambiati, per tutelare noi stessi e il bene comune.
C’è l’urgenza di fermarsi, di riflettere e di scegliere un senso da dare alla nostra esistenza, per vivere una vita vera e piena di senso. A volte manca nelle comunità una riflessione sul cammino di fede in Cristo, una verifica dell’esperienza di comunione, una scelta costante di rispondere di sé agli altri in modo gratuito secondo il Vangelo, una missione da tradurre in ogni momento nella carità che permetta di cogliere la prossimità del Signore a ogni creatura.
Chi è Gesù per me e per noi che andiamo in chiesa? Siamo consapevoli di essere sempre alla presenza di Dio? Come faccio a capire che il mio stile di vita è coerente con il Vangelo?
Anche nei nostri ambienti si organizzano incontri interessanti, ma sembra che Gesù e il Vangelo siano spesso i grandi assenti dalla nostra storia, dagli interventi, dai processi soprattutto, perché non orientati verso obiettivi cristiani da raggiungere e tradurre in valori.
Chissà dove sono finite le impronte di Cristo!!!
Il Sinodo ci sfida a rivisitare le promesse battesimali, ci esorta a ritornare al Signore, a camminare insieme dietro a Gesù, a diffondere la giustizia, la pace e la gioia dello Spirito ovunque viviamo. Il mondo ha bisogno di speranza: fondato in Cristo, siamo chiamati a diffonderla ovunque nel momento presente!

 
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