In Calabria cresce la raccolta degli oli alimentari usati, si distingue Cosenza – .

In Calabria cresce la raccolta degli oli alimentari usati, si distingue Cosenza – .
In Calabria cresce la raccolta degli oli alimentari usati, si distingue Cosenza – .

COSENZA – RenOils, uno dei soggetti attivi in ​​Italia per il recupero degli oli e grassi alimentari esausti, ha annunciato la rapporto 2024 con i dati che si riferiscono a 2023da cui emerge non solo l’incremento complessivo nazionale dei punti di raccolta e ritiro (58,5 milioni di kg in 61.387 punti di raccolta), ma anche il prezioso lavoro svolto nei territori. In Calabria la raccolta complessiva è stata di 1.065.997 kg, con un incremento del +177% rispetto all’anno precedente, presso i 116 punti di raccolta. UN Crotone un incremento significativo (450.835 kg, + 1450% rispetto all’anno precedente), spiccano anche Cosenza (290.810 kg, +168%) e Vibo Valentia (282.407 kg, +164%).

RenOils conta su una rete capillare di partner operativi, composta da 34 aziende coinvolte nella raccolta e 18 impianti di rigenerazione. Tra gli obiettivi del Consorzio, c’è anche una maggiore consapevolezza da parte delle famiglie: ad oggi, infatti, la quantità totale di rifiuti recuperati nelle abitazioni rappresenta il 32% del totale, il resto da attività commerciali, mense e altri settori della ristorazione.

“A causa di ciò, abbiamo intensificato i rapporti con i Comuni per facilitare e incrementare la raccolta differenziata” – spiega Ennio Fano, Presidente di RenOils – “la risposta dei cittadini nelle frazioni e nei territori più piccoli è sempre molto positiva, pertanto continueremo ad attuare ulteriori azioni di sensibilizzazione per massimizzare la raccolta differenziata collezione. Nel 2023 l’attività del Consorzio RenOils è cresciuta e abbiamo incrementato la raccolta complessiva, come sempre ringrazio tutti gli operatori consortili per la fattiva collaborazione, fondamentale per il successo”.

Olio esausto in cucina? Se finisce nel lavandino inquina l’acqua

Ancora oggi molti italiani buttano l’olio usato nel lavandino di casa, ma questa è una cattiva abitudine. L’olio utilizzato per cucinare e friggerecosì come l’olio presente negli alimenti conservati sott’olio, Non è biodegradabile e deve essere smaltito correttamenteQuando viene gettato nel lavandino finisce nelle fognature cittadine, alterando la corretta depurazione dell’acqua e l’efficienza dei depuratori con conseguente aumento dei costi di gestione e manutenzione degli impianti.

Secondo uno studio condotto dal CNR-UTILITALIA e commissionato da RenOils, le quantità di oli e grassi domestici esausti che vengono dispersi nell’ambiente a causa di una cattiva gestione rappresentano 60.000/70.000 tonnellate all’anno. Se però gli oli usati vengono versati sul terreno formano la terreno impermeabile all’assorbimento dei nutrienti e quindi sterileGestire correttamente gli oli e i grassi vegetali e animali esausti rappresenta un’opportunità per l’ambiente e un valore economico.

Benefici ambientali

Al netto dei trasporti, il risparmio di gas serra è pari a circa 2,4 tonnellate per ogni tonnellata di rifiuto raccolto e non disperso nell’ambiente. RenOils, ha riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera di circa 140.000 tonnellate. Non dimentichiamo che i rifiuti rappresentati da oli e grassi esausti vegetali e animali vengono trattati per la produzione di biodiesel, lubrificanti, materie prime per detersivi con una significativa riduzione dell’importazione di materie prime (rilevante in un periodo di crisi globale acuita dalla il conflitto russo-ucraino) e conseguenti benefici in termini ambientali e industriali.

– Pubblicità Sky-

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Commento al Vangelo del giorno, 2 luglio 2024 – – .
NEXT Girmay vince la tappa di Torino del Tour de France – .