Baby Reindeer, il vero stalker che ha ispirato la serie Netflix contro l’autore: «Perché la vittima sono io»

Baby Reindeer, il vero stalker che ha ispirato la serie Netflix contro l’autore: «Perché la vittima sono io»
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Quando Richard Gadd ha deciso di creare una serie sulla traumatica esperienza di stalking vissuta in prima persona, probabilmente non si aspettava che il suo lavoro avrebbe conquistato pubblico e critica di tutto il mondo, finendo in cima alla lista dei “Più visti” su Netflix. Piccola renna è un prodotto unico, struggente e irresistibile allo stesso tempo, sicuramente anche grazie alla genuinità che trasuda da ogni cornici: tutto, o quasi, di ciò che viene raccontato è infatti la trasposizione di qualcosa realmente accaduto. Altrettanto reale è lo stalker del comico scozzese, che agli investigatori del web è bastato poco per identificare: la donna che ha ispirato il personaggio di Martha Scott ha finalmente deciso di rilasciare un’intervista a Mail giornaliera. In cui sosteneva che fosse lei “la vera vittima”.

«Non lo vedo da 12 anni»

“Sta facendo il prepotente con una donna anziana per fama e ricchezza. Lei sta usando Piccola renna per perseguitarmi adesso. Sono la vera vittima. Ha scritto un intero dannato spettacolo su di me”, ha detto al tabloid britannico. E ancora: «Qualcuno online ha detto: ‘Se ti trovo ti ammazzo’. Un ragazzo della Carolina del Nord disse che lui e altre persone mi avrebbero perseguitato come io avevo perseguitato Gadd. Ho dormito due ore stanotte. Ho pensato, e se i suoi sostenitori facessero davvero cose del genere? Lei sostiene di non aver visto la serie, «ma ho visto diverse cose. Sono stato in compagnia di Richard Gadd in alcune occasioni, ma non l’ho perseguitato come dici. La sua storia è una grave intrusione nella mia privacy. Non lo vedo da 12 anni.”

La storia

Nei quattro anni e mezzo in cui sono stati in contatto, però, la donna avrebbe inviato al comico più di 41mila email, taggandolo in 744 tweet, inviato lettere per un totale di 106 pagine e lasciato messaggi vocali nella sua segreteria telefonica che, sommati, , durano oltre 305 ore. Proprio seguendo queste briciole sparse online, i fan della serie sono riusciti a risalire all’identità della donna che ha ispirato il personaggio, anche se il creatore della serie non ha mai confermato le accuse. Infatti, in un post su Instagram ha chiesto ai suoi follower: «Per favore, non fate speculazioni su chi potrebbero essere i personaggi nella vita reale. Non è questo lo scopo del nostro spettacolo. La sua richiesta è stata ampiamente ignorata. La presunta stalker in questione ha ora annunciato che valuterà la possibilità di intraprendere un’azione legale contro il comico.

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