“Chi mente a se stesso e ascolta le proprie bugie arriva al punto di non distinguere più la verità, né in sé né intorno a sé”. In una storia su Instagram Amadeus cita Dostoevskij, accompagnando il suo pensiero con un sottofondo musicale della canzone”Pinocchio“, di DJ Lhasa. Un post criptico, quello del conduttore, fresco di passaggio a Canale Nove dopo aver lavorato per anni in Rai, e indirizzato probabilmente al suo ormai ex manager Lucio Presta. A poco più di un mese dall’inizio del Festival di Sanremo, fece scalpore la rottura tra l’agente e Amadeus. E qualche giorno lo stesso Presta ha raccontato al Giornale di aver seguito per anni una persona “ingrata”. Hanno affrontato insieme il primo festival musicale italiano. «Un capolavoro di complicità», ha detto il dirigente che però definisce impreparato il volto della Rai. «Non sapeva nemmeno da dove cominciare per formulare un regolamento e cosa ne consegue, quali fossero i diritti ei doveri del Direttore artistico del Festival. Sono stato con lui qualche giorno a La Coruna, in Spagna, per scrivere l’intero regolamento che poi ha portato in Rai come opera sua…”, ha rivelato. «La scelta delle donne che lo avrebbero affiancato è nata durante le ripetute cene che Maria, la mia cuoca, gli preparava ogni sera a casa mia. Molte delle donne che hai visto sul palco dell’Ariston, Amadeus non le conosceva nemmeno. Ad esempio Rula Jebreal», prosegue. Le risposte alle domande dei giornalisti, spiega il manager, sono state preparate prima da Presta e poi consegnate alla conduttrice.
Lucio Presta, Amadeus e l’Arena Suzuki al Festival
La tensione sale per il quinto festival quando il suo cliente sembra non voler seguire i consigli dell’agente nemmeno in campo artistico musicale. «Ha chiesto a me e a mio figlio un appuntamento come produttore dell’Arena Suzuki. Era il giugno del 2023. Durante questo incontro Ama avanza una richiesta: che gli venga pagato per la direzione artistica dalla compagnia e che gli venga riconosciuta la proprietà del format al 100 per cento. Richiesta non ritirabile”, ha spiegato Lucio Presta al quotidiano. «Gestione già pagata dalla Rai che aveva stretto un accordo con Arcobaleno Tre, proprietaria del format. Ricordo ad Amadeus che non solo non può fregiarsi di quei titoli, ma che la Commissione di Vigilanza Rai ha vietato la possibilità che gli artisti possano prelevare soldi dai produttori dei programmi che conducono”, aggiunge. A quel punto Presta lasciò la riunione. Suo figlio, spiega, «ha ceduto alle sue insistenze al punto da dargli una quota come direttore artistico del programma e per aver collaborato all’ideazione del programma. Ribadisco: il che non è vero perché se così fosse stato sarebbe stato obbligato a cedere il format alla Rai come da contratto con l’azienda». Il Codacons ha presentato reclamo sul caso.
