Fusione tra Rai Way ed Ei Towers, il governo punta sul colosso delle telecomunicazioni – .

Fusione tra Rai Way ed Ei Towers, il governo punta sul colosso delle telecomunicazioni – .
Fusione tra Rai Way ed Ei Towers, il governo punta sul colosso delle telecomunicazioni – .

Il matrimonio tra le antenne di Via Rai e quelli di Ehi Torri dobbiamo farlo: il governo spinge per la creazione di un colosso nazionale infrastrutture radiotelevisive. La creatura che vedrebbe la luce comporterebbe una collaborazione pubblica e privata e porterebbe tra loro un’intesa senza precedenti Rai E Mediasetvista la composizione societaria di Ei Towers (60% F2i, 40% Mfe-Mediaset).

Il DPCM di Giorgia Meloni

Ne è stato timbrato uno nuovo DPCM firmato di pugno dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e recante le firme di Alfredo Mantovano (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), Giancarlo Giorgetti (Economia) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy).

La struttura attuale

Attualmente il Rai tiene il 64,97% Di Via Rai. Il nuovo DPCM meloniano modifica quello precedente emanato nel 2022 dall’allora presidente del Consiglio Mario Draghi, che aveva autorizzato la Rai a scendere sotto il 51% di Rai Way. Adesso la Rai è autorizzata a scendere 30%. Ai fini della scelta delle modalità di dismissione, come spiega il governo, “viene data priorità a quelle” operazioni funzionali ad assicurare l’aggregazione tra soggetti dello stesso settore.

L’indicazione naturale è quella di fusione con Ei Towers, al fine di creare un colosso delle TLC in cui le principali tv pubbliche e le principali tv private andranno di pari passo. “Eventuali operazioni di trasferimento di quote di minoranza” di Viale Mazzini “potrà avvenire solo se coerente e compatibile” con il consolidamento del settore. La Rai ha deciso di vendere il 15% di Rai Way per finanziare il proprio piano industriale.

Che futuro

Ma la Rai dovrà mantenere “una partecipazione” nella società post fusione “tale da consentire la definizione di accordi di gestione e governance idonei a garantire i migliori standard di sicurezza e qualità per la diffusione dei contenuti radiotelevisivi del servizio pubblico”. E dovrà anche mantenere Rai Way in Borsa “per garantire la massima diffusione dell’azionariato”.

La nascita di un super ente nazionale delle torri di telecomunicazioni era stata più volte auspicata anche da Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del Mfe.

La notizia ha spinto i mercati a premiare Rai Way, che ha visto la sua quota le azioni crescono sul mercato azionario poiché dopo la fusione sono attesi dividendi straordinari.

Alcuni stanno già lavorando alla fusione consulente per livellare il terreno, ma perché il piano si concretizzi bisogna aspettare: serve a Consiglio di amministrazione Rai all’apice dei suoi poteri, mentre quello attuale è in scadenza. Il rinnovo dei vertici Rai arriverà dopo le elezioni europee.

Da quanto emerso, oltre al dividendo straordinario che Rai Way dovrà distribuire ai soci (e quindi anche alla Rai), i soci privati ​​di Ei Towers vorranno un ruolo e poteri di veto.

Secondo le stime, la fusione genererebbe un beneficio in termini di gestione dei costi fino a 400 milioni di euro.

 
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