tra telegiornali e talk show i democratici mettono in ombra gli altri partiti – .

tra telegiornali e talk show i democratici mettono in ombra gli altri partiti – .
tra telegiornali e talk show i democratici mettono in ombra gli altri partiti – .

Recentemente ci sono state scintille tra governo e La7, a causa della linea editoriale considerata troppo sbilanciata a sinistra. In un videomessaggio di qualche giorno fa, il premier Meloni aveva esordito così: «Cari telespettatori di La7, è da un po’ che non ci vediamo, ma spero di trovarvi rincuorati dal pericolo della deriva autoritaria, del collasso dell’economia, dell’isolamento dell’Italia a livello internazionale”. Una frecciatina alla rete guidata da Andrea Salerno (ex RaiTre) e ai suoi conduttori ritenuta troppo faziosa. Poi da Mentana il premier ha chiarito ulteriormente il suo pensiero: «Qualcuno voleva vedere in quel video un attacco ai telespettatori di La7, invece mi sono limitato a prendere in giro alcuni conduttori di La7 come credo sia mio diritto». Anche Salvini, ospite l’altra sera a Otto e mezzo, si è scontrato con Gruber (nella foto) lamentando che su La7 «c’è un fazionismo contro la Lega dalla mattina alla sera che non ho mai visto nemmeno nelle emittenti di altri Paesi, per fortuna. Gli italiani maturano la loro scelta al di là di quello che dice La7. Ma questa è la mia opinione.” Giudizi personali che trovano conferma nei dati appena pubblicati dall’Agcom nel suo ultimo rapporto sul «Pluralismo politico e sociale in televisione» per le elezioni europee. L’Autorità monitora i tempi di parola accordati ai diversi partiti e soggetti istituzionali nei notiziari e nei programmi di informazione delle diverse reti, Rai e private. Nella settimana dal 26 maggio al 1° giugno, ultimo periodo considerato, La7 si distingue per il tempo record concesso al Pd. Nella tabella sui tempi di parola dei temi politici e istituzionali nei programmi extratg si legge che i talk show di La7 hanno dato la parola ai dem per il 22% del tempo totale, contro l’8% data a Fdi, il 10% a Fi e il 9% alla Lega. Più di tutti, il doppio del secondo partito in termini di spazio concesso da La7, il Movimento Cinque Stelle, all’11%. Il TgLa7 supera i programmi della rete, nei tg di Mentana il Pd parla il 31% del tempo, più di tutto il centrodestra messo insieme (arriva al 23% sommando Fdi, Lega e Fi), molto più anche del Tg3 (13% ) che è la notizia appaltata al Pd per la storica divisione della Rai. Percentuali compensate dalla numerosa presenza del governo (premier e ministri) al TgLa7, che però non si registra nei programmi extratelegiornali. Anche la settimana precedente La7 era stata la rete più generosa con il Pd.

In particolare negli approfondimenti e nei programmi che toccano la politica, dalla mattina alla sera, con una squadra di giornalisti che non considerano proprio il governo super partes: Augias, Floris, Parenzo, Gruber, Formigli, Gramellini, Panella (Tagadà), Diego Bianchi (Propaganda Live), Travaglio e Giannini ospiti fissi, Marianna Aprile e Luca Telese in estate. Uno di loro, Corrado Formigli, si è lamentato del fatto che la Meloni non accetta inviti al suo programma Piazza Pulita: «Giorgia Meloni si rifiuta di venire in studio e di rispondere alle domande che i giornalisti del programma le pongono in contesti pubblici. È questo l’atteggiamento di un leader di un Paese democratico che ha a cuore il pluralismo dell’informazione?”.

Piazza Pulita aveva rilanciato un’indagine sulla cosiddetta “lobby nera” dietro Fdi, a pochi giorni dalle elezioni amministrative del 2021. Un’indagine che poi si rivelò una bufala, con l’archiviazione di tutti gli indagati. È possibile che la Meloni se lo sia legato al dito.

 
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