“Lei è stato il primo, come partito, quando guidava Rifondazione Comunista, ad avere l’intuizione di nominare Onorevole Deputato al Parlamento Vladimir Luxuria e quindi sollevare la questione LGBTQ+ ancor prima che esplodesse con la forza che vediamo oggi”: David Parenzo disse al suo ospite, Fausto BertinottiA L’Aria che soffia su La7. E lui ha risposto: “Abbiamo poi cercato di collegare le rivendicazioni nate dalla lotta di classe con quelle delle libertà individuali. Abbiamo rifiutato lo schema secondo il quale il movimento operaio sarebbe imprigionato nella questione sociale. Ci sono dei buoni diritti sociali e dei diritti civili sui quali abbiamo cercato di collegare questi due elementi in nome di un’idea di liberazione. Secondo me Schlein è ancora quasi ineccepibile connessione con le dinamiche di classe”.
“Il problema che la politica non riesce ad affrontare – ha continuato Bertinotti – è questo capitalismo, che dopo aver promesso l’unificazione del mondo con la globalizzazione lo vede diviso in mille faglie e guerre. Questo capitalismo che produce la più grande concentrazione di ricchezza conosciuta al mondo e la devastazione della povertà. E su questo punto credo che la sinistra europea sia in deficit”.
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Parlando poi dell’astensionismo alle elezioni europee, ha spiegato: “Questa straordinaria assenza al voto di metà della popolazione è la manifestazione di una distanza dalla gente. Se non c’è connessione, quella donna, quell’uomo che non riesce ad avere un lavoro dignitoso, difficilmente potrà affrontare la sfida dei diritti civili”. E ancora: «Ho maturato l’idea che la scelta di votare non è una questione morale, è una scelta politica, non mi stupirei se di fronte all’impossibilità di scegliere qualcuno scegliesse di non votare. Nel non voto questa volta non c’è solo passività, c’è anche un’attività critica. Non voterò perché non voglio votare per te”.
