è stata svelata l’origine del filler più famoso della serie – .

Poche parole nel vocabolario degli appassionati di animazione giapponesi portano con sé uno stigma così ripugnante come il termine riempitivo. La pratica di dilatare i tempi narrativi con elementi filler era una consuetudine, soprattutto per gli anime mastodontici Palla di drago Z. E proprio di recente l’origine (canonica?) del il filler più famoso della serie.

In genere, l’inserimento unilaterale di episodi inediti nel corpus narrativo di un anime tende ad essere associato all’esigenza dei produttori di serie annuali (come, ad esempio, Dragon Ball) di non coprire l’intero materiale narrativo del manga su cui si basa, e quindi rispondere alle esigenze delle emittenti televisive di trasmettere, ogni singola settimana, un segmento di quello specifico prodotto seriale. E nel perseguire tali pratiche, gli autori tendono a codificare, in completa autonomia, alcuni storie originali che fungono da ponte tra la saga appena adattata e quella che sta per essere trasposta, oppure che fungono da una semplice pausa tra due episodi. Questo è un orizzonte in cui il riempitivo più famoso di Dragon Ball Zma da cui sembrerebbe, almeno in parte, astrarsi: proprio perché sarebbe nato da aillustrazione di Akira Toriyamaincluso nel manga originale.

L’episodio in questione, come molti avranno supposto, è il numero 125 della serie, proprio il segmento in cui Goku e Piccolo cercano di ottenere la patente di guidadando origine a risultati tanto esilaranti quanto ridicoli. Se, infatti, le (numerose) lamentele sollevate dagli spettatori riguardo al contenuto di riempimento anime o la presenza di tempi di inattività ha portato a un riavvio della serie (con l’eliminazione dei filler che è una delle principali differenze che separano l’anime Z da Dragon Ball Kai) è anche vero che l’episodio in questione ha catturato subito l’attenzione degli spettatori, tanto da rappresentare, agli occhi dei tifosi, ilemblema di tutte le istanze, sia negative che positive, che hanno contraddistinto i filler targati Toei.

C’è da dire che l’illustrazione realizzata da Toriyama (visibile in calce alla notizia) non è stata concepita dal mangaka come oggetto di adattamento di un possibile episodio dell’anime: al contrario. Lo sketch in cui Goku e Piccolo sono ritratti alla guida di un’auto è stato inserito dalla Shueisha all’inizio di capitolo 255 del manga, al fine di pubblicizzare (a suo tempo) l’uscita del nuovo numero settimanale dell’opera. E ispirato dal disegno, lo sceneggiatore Aya Matsui (colui che idearà la storia di GT) ha visto nell’illustrazione la fonte su cui costruire la trama del celebre filler, tanto che in una breve inquadratura dell’episodio notiamo il giovane Gohan mentre sfoglia un libro contenente uno schizzo estremamente simile a quello disegnato dal mangaka per il capitolo 255.

Sebbene la questione non renda certamente canonico il filler, è evidente che questo episodio, così dichiaratamente “filler”, capace di riassumere tutte le strategie perseguito da Toei per questo tipo di produzioni, non intacca minimamente l’eredità di Dragon Ball. Anzi: contribuisce (paradossalmente) a rendere immortale una mitologia che è penetrata nell’immaginario collettivo, anche grazie a quegli elementi “risibili” che ne hanno fatto un riflesso del periodo storico dove ha preso vita.

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