Chi è Antonio Costa, il nuovo presidente del Consiglio europeo – .

Chi è Antonio Costa, il nuovo presidente del Consiglio europeo – .
Chi è Antonio Costa, il nuovo presidente del Consiglio europeo – .

Il nuovo presidente del Consiglio europeo è Antonio Luis Santos da Costanato nel 1961, segno zodiacale Cancro, è stato il 118° Primo Ministro del Portogallo. Nacque a Lisbona, nella parrocchia di Sao Sebastiao da Pedreira, figlio di uno scrittore comunista militante nato in Mozambico da genitori cattolici di Goa, antica colonia portoghese in India, e di Maria Antonia Palla, una delle prime giornaliste in Portogallo. Entrò a far parte della Juventude Socialista, l’organizzazione giovanile del Partido Socialista, all’età di 14 anni. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza ed essere diventato avvocato, divenne consigliere comunale a Lisbona nel 1983.

Nel 1993 il Partito Socialista lo candidò alle elezioni comunali di Loures, una cittadina nell’entroterra di Lisbona. Costa perse per poche decine di voti, ma rimase famosa una gara da lei organizzata, lungo una delle principali vie di accesso alla città, tra un asino e una Ferrari, per dimostrare i problemi di collegamento con la capitale. La corsa è stata vinta dall’asino. Fu cooptato nella direzione nazionale del PS da Vitor Constancio e diresse la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 1996 di Jorge Sampaio, presidente della Repubblica per il decennio successivo. Nel 1995 entra nel governo di Antonio Guterres, oggi segretario generale dell’ONU, come sottosegretario ai rapporti con il parlamento. Nel 2004 diventa eurodeputato e vicepresidente del Parlamento europeo, tornando in patria l’anno successivo per diventare ministro dell’Interno nel governo Socrates. Dal 2007 al 2015 è stato sindaco di Lisbona, città di mezzo milione di abitanti (oltre 3 milioni nella conurbazione). È diventato primo ministro del Portogallo nel 2015, ereditando un paese che era stato salvato dalla bancarotta grazie a un prestito di 83 miliardi di euro da parte di UE, FMI e BCE e posto sotto sorveglianza post-programma perché non aveva ancora ripagato il debito.

A differenza della Grecia di Alexis Tsipras, che ha indetto un referendum, Costa ha scelto di evitare uno scontro frontale con la Troika, lavorando internamente per migliorare la situazione economica, con una politica dei piccoli passi, superando gradualmente le politiche di austerità e migliorando le condizioni di vita dei cittadini. Nonostante Bruxelles abbia chiesto di sanzionare il Portogallo, perché si stava discostando dalla strada stabilita, lui è rimasto fermo. Alla fine, ha avuto ragione: nell’ultimo decennio, che comprende il crollo del 2020 dovuto alla pandemia di Covid, il suo Paese ha registrato una crescita media annua del PIL dell’1,2% in termini reali e nel 2023 il debito pubblico è sceso sotto il 100% del PIL. Costa si è dimesso quest’anno, dopo che un’inchiesta aveva colpito alcuni membri del suo governo, per presunte irregolarità nelle concessioni relative alle miniere di litio e ai progetti legati all’idrogeno verde. Un’inchiesta piena di errori, alcuni clamorosi, a partire dalla confusione che gli inquirenti hanno fatto tra il premier Costa e il suo omonimo ministro.

Oggi Costa è indicato come prossimo presidente del Consiglio europeo: è il primo politico del Sud Europa a ricoprire questo incarico. Arriva al vertice Ue con l’esplicito sostegno del suo successore, il primo ministro Luis Montenegro, del PSD (gruppo Ppe), che nutre grande rispetto per ‘o doutor Costa’, nonostante lo abbia combattuto per anni in Parlamento.

 
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