Biden, i democratici possono sostituirlo? I probabili scenari politici – .

Biden, i democratici possono sostituirlo? I probabili scenari politici – .
Biden, i democratici possono sostituirlo? I probabili scenari politici – .

Partiamo dal punto principale. Una sostituzione al volo del candidato Joe Biden resta improbabile. Tuttavia, questa eventualità non è mai stata discussa tanto quanto ora, dopo la pessima prestazione del presidente nel dibattito televisivo con Trump. I democratici possono sostituire Biden con un altro candidato? In teoria sì, ma non esiste una procedura codificata e qualsiasi ipotesi di questo tipo richiede inevitabilmente un passo indietro volontario da parte dello stesso Biden.

L’ipotesi di recesso dinanzi alla Convenzione

Se Biden dovesse ritirarsi prima della Convention democratica, prevista per agosto a Chicago, i delegati sarebbero allora “uncommitted”, cioè non più vincolati a votare per il candidato che ha vinto le primarie svoltesi nei vari Stati. Teniamo presente che i delegati democratici non si definiscono “vincolati” come quelli repubblicani, cioè obbligati a votare per il candidato di loro scelta, ma semplicemente “promessi”: hanno fatto una semplice promessa, niente di più.

Alla Convention, il candidato presidenziale e il suo vicepresidente sono oggetto di due votazioni separate, quindi un ritiro di Biden non dirotterebbe automaticamente i voti sulla sua vicepresidente Kamala Harris. Chiunque volesse farsi avanti, persino la stessa Harris, dovrebbe cercare il consenso dei singoli delegati e un primo voto senza risultato renderebbe la Convention “mediata”, cioè aperta e senza un candidato già in pectore.

Va tenuto presente che i delegati sono oscuri funzionari locali che vivono la partecipazione ai convegni come una sorta di viaggio premio. All’improvviso finirebbero al centro della politica nazionale e le loro decisioni sarebbero molto pesanti. Solo dalla seconda votazione in poi si uniranno a loro i cosiddetti superdelegati, i notabili più esperti e riconosciuti del partito.

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L’ipotesi del ritiro dopo la Convenzione

E se Biden si facesse da parte dopo la convention? Ciò è ancora più improbabile, soprattutto perché in tal caso il presidente sarebbe anche il candidato ufficiale del partito. Non ci sono precedenti. Lo statuto del Partito Democratico prevede che in caso di morte o di grave impedimento del candidato, il compito di decidere chi sostituirlo spetta al Comitato Nazionale Democratico e ai suoi 486 membri. Tuttavia non esiste una procedura codificata.

Ma chi (eventualmente) al posto di Biden?

Chi potrebbe sostituire Biden? Questo è parte del problema, perché tra i possibili candidati non esiste un chiaro successore. Il governatore della California Gavin Newsom, uno dei più popolari, si è già fatto da parte. Una convenzione con delegati “non impegnati” ricorderebbe i giorni in cui le primarie significavano poco e i candidati venivano decisi da accordi dietro le quinte e manovre di partito.

Le cose cambiarono dopo la caotica Convention del 1968.

Quell’anno l’evento fu accompagnato da vivaci proteste contro la guerra, proprio come potrebbe accadere quest’anno.

Quell’anno la convention si tenne a Chicago. Esattamente come accadrà quest’anno.

 
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