“Mia moglie è morta durante Italia-Spagna. Sono qui agli Europei per non affondare” – .

“Mia moglie è morta durante Italia-Spagna. Sono qui agli Europei per non affondare” – .
“Mia moglie è morta durante Italia-Spagna. Sono qui agli Europei per non affondare” – .

Marco Nosotti ha raccontato gli ultimi istanti della moglie Silvia morta durante gli Europei, e in particolare di Italia-Spagna. Un’intervista toccante.

Marco Nosotti ha visto molto nel mondo del calcio. Gli Europei del 2024, però, sono un’altra cosa, un evento che il popolare giornalista di Sky non dimenticherà mai. Durante l’evento continentale, infatti, la moglie Silvia è morta dopo una lunga malattia. Un professionista esemplare, Nosotti, è tornato subito a lavorare in Germania, anche per evitare di “affondare”Questo e molto altro è stato raccontato dal giornalista in una straziante intervista in cui ha rivelato come sua moglie sia morta durante gli inni nazionali di Italia e Spagna.

Marco Nosotti e la morte della moglie durante Italia-Spagna degli Europei

Tutto è iniziato durante gli altri Campionati Europei, quelli vinti dall’Italia nel 2021: “Tutto è iniziato alla fine degli altri campionati europei, quelli vinti dall’Italia – racconta nell’intervista al Corriere.it – Sono tornata a casa, a Formigine, nel modenese, e lei mi ha detto che dagli esami risultava che lei soffriva di leiomiosarcoma, un tumore dei tessuti molli. Mi ha detto “ora togliamo tutto e vediamo cosa succede”. Purtroppo c’è stata una recidiva ed è tornato. Da lì è iniziata la sua battaglia, la nostra battaglia. Abbiamo sperimentato ciò che sperimentano tutte le persone, le coppie e le famiglie che devono affrontare gravi malattie”.

Già il 20 giugno, giorno dell’attesissima partita tra Italia e Spagna, Nosotti riviveva quei momenti dolorosi: “Era la sera di Italia Spagna, e ci preparavamo a guardarla insieme, fingendo che tutto fosse normale. Quella sera, prima che iniziasse la partita, Federica Masolin, dallo studio, mi mandò un abbraccio, chiudendo la trasmissione. Mio figlio mi suggerì di dirlo alla madre, ma mentre iniziavano gli inni nazionali Silvia è mancata“.

Marco Nosotti svela le belle parole di Spalletti dopo il lutto: “Non allenatore e giornalista, ma due uomini”

Nosotti rivive gli ultimi istanti, l’amore infinito della famiglia

Impossibile non commuoversi davanti al racconto dell’ultimo addio: “Ricordo che poco prima, tra un’iniezione e l’altra, il suo sguardo era tornato vivo e presente. Mi ha quasi chiamato a sé. Non poteva parlare, ma lo faceva con gli occhi. Le giurai che l’avrei amata per sempre e lei rispose con un bacio appena percettibile, era troppo debole.. Poi ritornò nell’oscurità del suo dolore“.

Nosotti torna al lavoro in Germania per gli Europei

Quel lavoro che Nosotti non ha lasciato. Il giornalista, infatti, è già tornato in Germania per la partita contro la Croazia, ricevendo l’affetto di tutti, compreso il ct della nazionale Luciano Spalletti. Una scelta che “Noso” ha spiegato così: “Avevo lasciato un lavoro a metà, in Germania, e a Silvia non sarebbe piaciuto. E poi lavorare ti aiuta a non restare inchiodato al dolore, a non farti risucchiare. Il lavoro è riscatto, è sentirsi utili, è condividere con gli altri. Nessuno è indispensabile, certo. Ma ho un’idea, forse un’illusione, del lavoro del giornalista che ha a che fare con l’etica. Sarebbe sembrato scappare, lasciare gli altri, nascondersi. Così ho accettato. Quando sono tornato qui mi sono sentito frastornato. Ero un uomo diverso, rispetto alla settimana prima, dovevo incollare i pezzi di me stesso e ricominciare. Non sapevo se ce l’avrei fatta”.

Il giornalista Nosotti a Euro 2024 per evitare di sprofondare

Per questo Nosotti ha deciso di parlare di Europei, anche per provare a metabolizzare il dolore: “Raccontare storie in questi giorni mi ha aiutato a non affondare. Come l’affetto di tante persone, qui. Dei giocatori, dei colleghi, dei tifosi che incontro per strada. E poi quell’abbraccio di Luciano Spalletti, prima di Italia Croazia. Non me l’aspettavo. In quel momento non eravamo più il ct della nazionale e il giornalista che deve parlare di lui. Eravamo due esseri umani. Siamo nati nella stessa zona, nello stesso anno, l’ho visto giocare e poi iniziare ad allenare. Lui aveva saputo della malattia di Silvia perché avevo saltato una partita della nazionale, nei mesi scorsi”

Tutto nel pensiero delle ultime parole della moglie Silvia prima degli Europei: “Adesso ho bisogno di ricordare, ho tanta voglia di risentire la voce di Silvia, non voglio dimenticarla, mai. Ha sempre voluto che fossi chiaro, asciutto, senza fronzoli, nel raccontare. Mi ha raccomandato, come insegnante, di limitare le spese accessorie e di arrivare al punto. Prima di partire per Dortmund mi ha detto “vai avanti, fai il tuo lavoro, ti guarderò in TV”. Ecco. Il giornalismo è una professione, più che un lavoro. È una cosa importante, antica. Fatta non solo di tecnica, ma, soprattutto, di etica e umiltà. Ecco perché sono qui ora, con il mio dolore, a raccontare ciò che vedo“.

 
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