cosa dice l’analista americano – .

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“La motivazione della candidatura di Joe Biden, nonostante la sua età, è quella di sconfiggere Donald Trump, non di restituire il paese al magnate. Se la sua candidatura diventa il mezzo che restituisce il paese a Trump, allora l’establishment e il sistema istituzionale americano faranno probabilmente sentire il loro peso.” Come Andrew Spannaus, giornalista e analista politico statunitensedescrive all’Adnkronos la situazione di “panico tra molti democratici e anche nelle istituzioni” dopo la fragilità mostrata dal presidente durante il dibattito di Atlanta, spiegando che per istituzioni intende “tutto il mondo attorno alla politica, alla sicurezza nazionale e all’intelligence, fatto di migliaia di funzionari di medio e alto livello che hanno un peso importante nello Stato”.

Questo è ciò che Trump e altri chiamano ‘deep state’, “uno stato profondo che nel bene e nel male può avere un’influenza significativa sulla direzione del Paese. Questo deep state – continua Spannaus, autore del podcast That’s America su Radio 24 – è iniziato con l’idea di evitare la vittoria di Donald Trump, se dovesse diventare probabile invece bisognerà vedere quale sarà la reazione, il primo passo potrebbe essere quello spingere Joe Biden a ritirarsi”.

Alle critiche, alla preoccupazione e al panico dei democratici, e alle richieste di fare un passo indietro, il presidente democratico ha risposto apparendo più forte e vigoroso in una manifestazione in North Carolina, assicurando di avere la forza e la capacità di svolgere il compito. “Biden è convinto di essere il candidato giusto, di potercela fare – commenta Spannaus – ma ha dato una pessima dimostrazione del suo stato durante il dibattito, in un momento molto più importante di un comizio in cui stava anche leggendo un discorso , avrebbe fatto bene a ritrovare quella voce chiara e decisa il giorno prima”.

Lo scopo principale del dibattito era “rassicurare gli americani del suo vigore e della sua energia per andare avanti”, ma rischiava di avere l’effetto opposto: “Dovremo vedere come andranno i sondaggi nei prossimi 10-15 giorni, questo sarà ci dicono molto su cosa accadrà in termini di pressioni concrete per farlo ritirare”, aggiunge Spannaus, che ricorda – riferendosi ad articoli ed editoriali come quello del New York Times – come “stiamo già vedendo molte voci importanti tra i commentatori , i giornalisti che lo hanno sempre sostenuto, lo considerano un ottimo presidente, e il peso delle loro parole è quindi ancora maggiore”.

Spannaus sottolinea però che Biden dovrà decidere, “il presidente ha un grande potere personale, non può essere forzato”. “Tuttavia le istituzioni si faranno sentire, vedremo il peso dell’establishment americano”, ribadisce, ricordando che in caso di ritiro “si aprirebbe una gara caotica nel partito, in cui Biden avrebbe comunque una forte influenza perché i delegati alla convention sono stati in larga parte eletti per lui”.

E quanto alla possibile nuova candidata, l’analista ricorda che “uno dei motivi per cui Biden non si è ritirato prima è proprio la debolezza percepita della vicepresidente Kamala Harris, pochi pensano che sarebbe la migliore candidata”. Le potrebbe essere assegnato “un altro ruolo per consolarla, governatore della California o ministro”, ipotizza, ricordando che i nomi che circolano sono quelli di governatori democratici, con “in cima alla lista anche la governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer nei panni del governatore della Pennsylvania, Josh Shapiro”.

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