Fanpage? L’antisemitismo nelle piazze è più preoccupante – .

Fanpage? L’antisemitismo nelle piazze è più preoccupante – .
Fanpage? L’antisemitismo nelle piazze è più preoccupante – .

“L’inaccettabilità delle cose viste nell’inchiesta giornalistica di Fanpage è stata affermata anche da Giorgia Meloni e sarà sanzionata con le allontanamenti dal partito dei giovani FdI. Ma l’antisemitismo che si traduce anche in azioni che possono mettere a repentaglio la sicurezza e l’ordine pubblico non è stato evidenziato da quel gruppo di giovani ma da tanti altri che nelle nostre piazze e nelle nostre università hanno bruciato le bandiere di Israele, gli attacchi alla Brigata ebraica del 25 aprile, cose ben più pericolose che non sono state compiute da quel gruppo di giovani”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a SkyTg24.

“Certe forme di compiacenza antisemita – ha osservato Piantedosi – mascherate da presunte discussioni antisioniste e da proteste di maniera contro il governo israeliano che in realtà nascondono veri pregiudizi nei confronti della comunità ebraica nazionale e internazionale, meriterebbero certamente un accordo tra tutte le forze politiche per fare un’analisi critica al proprio interno e prendere le distanze non solo da gesti condannati dalla storia ma anche da azioni di stampo paramilitare compiute nelle nostre piazze durante le manifestazioni pubbliche”.

Quanto ai metodi usati nell’inchiesta giornalistica e criticati dal premier, per la ministra “voleva dire che sono inaccettabili quando sono unidirezionali, sempre rivolti a una sola parte. Voleva dire che se questi metodi fossero usati in tante associazioni, centri sociali, associazioni giovanili di altri partiti vedremmo delle belle cose”.

Sul tema migranti è intervenuto anche il ministro dell’Interno: “I costi previsti del progetto con l’Albania sui migranti sono di 800 milioni in 5 anni, ma teniamo conto che abbiamo una gestione dell’accoglienza sul territorio nazionale che è di 1,7 miliardi di euro all’anno e che si basa soprattutto su benefici concessi a persone che poi, al termine dell’iter di richiesta di protezione internazionale, risultano non essere destinatari dei benefici. Se funzionerà, il progetto albanese sarà un investimento destinato a recuperare i costi. La vera sfida è l’effetto deterrente che dovrebbe ridurre gli ingressi irregolari”.

“La scelta delle persone da trasferire in Albania – ha fatto sapere Piantedosi – avverrà in un ‘place of safety’ che verrà sistemato su una nave del governo italiano, dove saranno selezionate le persone che rispondono alle caratteristiche previste dall’accordo che escludono, ad esempio, le persone vulnerabili. Ora la capienza massima è di 900 persone. Le procedure dovranno concludersi in 4 settimane al termine delle quali ci sarà la possibilità o dell’espulsione o del rientro in Italia”.

 
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