Giorgia Meloni (quasi) come Renzi – .

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Bonus da 80 euro al tredicesimo anno per i lavoratori con redditi fino a 15mila euro. Il decreto legislativo attuativo della riforma fiscale che arriva oggi al Consiglio dei ministri contiene un piccolo regalo elettorale. La legge è inserita nella riforma Irpef e Ires del governo Meloni. E tecnicamente si tratterà di un caso isolato: finirà nelle tasche dei contribuenti a Natale. L’annuncio dovrebbe arrivare oggi e vista la cifra il ricordo non può che risalire al 2014, quando l’allora premier Matteo Renzi annunciò i “suoi” 80 euro in busta paga, ottenendo successivamente un lusinghiero risultato per il Pd alle elezioni europee. Il decreto dovrebbe prevedere anche un aumento della tassazione sui premi di risultato. Che inizierebbe a gennaio 2025. E il restyling della Rita (Redazione integrativa anticipata temporanea).

Costi correlati

Ieri il viceministro dell’Economia Maurizio Leo (Fratelli d’Italia) ha spiegato che il provvedimento è ancora al vaglio degli uffici competenti. Un modo burocratico per dire che i conti finali sulla copertura devono ancora essere fatti. Le parti interessate sono circa 8,2 milioni di dipendenti. Ma la norma rinvia al 15 novembre per verificare l’importo esatto «sulla base delle maggiori entrate tributarie». Leo ha inoltre sottolineato la necessità di «elaborare un decreto che sia compatibile con le esigenze dei contribuenti e allo stesso tempo rispettoso dell’equilibrio delle finanze pubbliche. Il decreto porterà con sé anche la revisione del regime fiscale Irpef e Ires sui redditi agricoli, dipendenti, autonomi e d’impresa. Sul reddito agricolo le attività non saranno più considerate nei limiti delle potenzialità del territorio.

Il regalo di Natale del tredicesimo anno

Esiste quindi il rischio che l’aumento annunciato possa finire per ridursi a novembre. Ma intanto il regalo di Natale del tredicesimo anno dipende anche dai proventi della pace fiscale. Che però nelle intenzioni del governo Meloni doveva servire anche al riordino dell’Iva e alla riduzione dell’aliquota Irpef al 43%. Esistono norme anche per il lavoro autonomo. Le partite Iva potranno detrarre dalle tasse le spese per l’iscrizione a master e corsi di formazione o aggiornamento professionale fino a 10mila euro. Oltre alle quote di iscrizione a convegni e congressi. Incluse le spese di viaggio e alloggio. I servizi di certificazione delle competenze, invece, sono deducibili entro il limite annuo di 5mila euro. Ci saranno anche tasse di successione più basse.

Donazioni e imposte di successione

L’articolo 8 del decreto fiscale affronta anche la questione delle plusvalenze derivanti da aree edificabili ricevute a titolo di donazioni. Ricevere uno sconto fiscale sul reddito ottenuto. La normativa conta la differenza tra il corrispettivo ricevuto nel periodo d’imposta e il prezzo di acquisto o di costruzione del bene trasferito. Nelle donazioni si presuppone il prezzo d’acquisto pagato dal donatore. Il governo lo aumenta tramite l’imposta sulle donazioni e tutti i costi successivi coinvolti. Per i terreni acquistati per successione, “per prezzo di acquisto si intende il valore dichiarato nella relativa dichiarazione, o successivamente definito e liquidato, maggiorato dell’imposta di successione nonché di ogni altro onere successivo inerente”. La stampa spiega che aggiungendo il costo dell’imposta di successione si riduce la tassazione finale sulla plusvalenza.

La Rita

La Rita attualmente consente ad un lavoratore iscritto ad un fondo pensione di richiedere un anticipo del capitale versato in caso di licenziamento. Chi oggi lo richiede in accompagnamento alla pensione con le nuove regole non potrà più farlo. Rimarrà solo il reddito futuro. «Dal 1° gennaio 2025, la rendita integrativa anticipata temporanea (Rita) è riconosciuta solo in caso di cessazione del rapporto di lavoro per cause diverse dal raggiungimento dei requisiti pensionistici di qualsiasi natura», recita la legge. Infine, i premi di risultato vedranno il ritorno della tassazione al 10% dal 5% degli ultimi anni. Una decisione che va controcorrente rispetto a tutte le esortazioni a premiare gli aumenti di produttività. Mentre fusioni e riorganizzazioni degli studi professionali avranno neutralità fiscale.

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Tags: euro bonus tredicesima vigilia elezioni europee Giorgia Meloni Renzi

 
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