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Un particolare decreto legislativo permette di andare in pensione 5 anni prima dell’età stabilita: un’occasione da non perdere.

L’età pensionabile è sempre più difficile da raggiungere ma la Legge di Bilancio 2024 fa emerge un’opportunità molto importante, che permette di andare in pensione 5 anni prima del requisito stabilito dalla legge italiana.

Si può andare in pensione 5 anni prima con un decreto legislativo – Abruzzo.cityrumors.it

La questione pensioni torna al centro dell’attenzione attraverso un provvedimento poco conosciuto ma di assoluta importanza. Andare in pensione anticipata permette a molti cittadini di prendere fiato dopo tanti anni di lavoro e per questo è giusto conoscere le diverse possibilità che lo Stato italiano concede in questo senso.

Con la Legge di Bilancio 2024 emerge la possibilità di rafforzare la posizione previdenziale aumentando i contributi versati. Questa opportunità è temporanea e valida per il biennio 2024-2025 e ti permette di farlo riscattare totalmente o parzialmente i periodi non coperti da contributi. Vediamo chi può usufruire di questa misura e con quali modalità.

Pensione 5 anni prima con riscatto dei periodi non coperti: beneficiari secondo modalità

Può arrivare al riscatto dei periodi non coperti da contributi fino ad un massimo di cinque anniPermettendo così al lavoratore di cumularli con periodi di lavoro attraverso rate mensili di massimo 12 mesi senza interessi.

Nel biennio 2024-2025 è possibile procedere al riscatto dei periodi non coperti da retribuzione – Abruzzo.cityrumors.it

La facoltà può essere esercitata da lavoratori pubblici e privatidaglielo lavoratori subordinati o autonomi iscritti alla gestione INPS o a moduli sostitutivi e cosa hanno hanno cominciato ad essere pagati a partire dal 1° gennaio 1996, seguendo quindi il metodo contributivo per il calcolo della pensione. Quest’ultimo passaggio non consente ai lavoratori che hanno iniziato a pagare prima di tale data di beneficiare della misura.

La domanda può essere presentata direttamente dal lavoratore oppure andiamo i suoi superstiti o i parenti e gli affini entro il secondo grado. I periodi da riscattare devono essere compresi tra il primo e l’ultimo versamento contributivo effettuato.

Il riscatto comporta un costo che varia in base a quanto previsto dal Decreto Legislativo 30 aprile 1997 n. 184. I lavoratori del settore privato possono scaricare l’onere sul proprio datore di lavoro attraverso i premi di produzione spettanti al lavoratore stesso. In questo caso è deducibile dal reddito d’impresa e di lavoro autonomo e non rientra nel reddito imponibile del lavoratore.

IL il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione o nell’a massimo 120 rate mensili, ciascuno per un importo di almeno 30 euro, senza interessi. Tuttavia, la rateizzazione non può essere concessa se i contributi di riscatto devono essere utilizzati per il pagamento della pensione diretta o indiretta o se i contributi devono essere utilizzati per la richiesta di versamenti volontari.

 
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