Quali sono le migliori e le peggiori mozzarelle vendute nei supermercati italiani, secondo Altroconsumo – .

Quali sono le migliori e le peggiori mozzarelle vendute nei supermercati italiani, secondo Altroconsumo – .
Quali sono le migliori e le peggiori mozzarelle vendute nei supermercati italiani, secondo Altroconsumo – .

Altroconsumo ha testato 19 mozzarelle comunemente vendute nei supermercati italiani e ha scoperto che 5 pesano meno di quanto dichiarato in etichetta. Uno, prodotto in Slovenia, probabilmente contiene anche latte in polvere e non solo latte fresco. E quella mozzarella del discount potrebbe essere la migliore.

I test continuano Altroconsumo sui cibi di tutti i giorni. Questa volta l’associazione dei consumatori si è concentrata sulla mozzarella, uno dei formaggi più apprezzati, scoprendo – su 19 prodotti analizzati – che 5 pesano meno di quanto dichiarano in etichetta. Uno, prodotto in Slovenia, probabilmente contiene anche latte in polvere e non solo latte fresco. E che la mozzarella del discount ha conquistato i palati dei degustatori, mentre quella biologica, ben più costosa, ha deluso le aspettative.

“Orientarsi tra le numerose marche di mozzarella, più o meno conosciute, che ogni giorno sono esposte sugli scaffali dei supermercati italiani, è davvero complicato. D’altronde è il formaggio più venduto in Italia: secondo Assolatte è presente nel frigorifero di nove famiglie italiane su dieci”. Per questo Altroconsumo ha analizzato e degustato 19 mozzarelle di latte vaccino o “fior di latte”, come talvolta vengono chiamate in etichetta, delle marche più diffuse nei supermercati, ipermercati e discount.

Ecco quanto emerso dai test dell’associazione di categoria:

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  • 5 prodotti su 19 (più del 25%) falliscono durante il controllo del peso sgocciolato, perché non solo è inferiore a quello dichiarato, ma non rispetta nemmeno la finestra di tolleranza prevista dalla legge.
  • Si potrebbe preparare anche una mozzarella prodotta in Slovenia (Coop Spesotti). latte in polvere invece che con solo latte fresco, come prevede la legge per le produzioni italiane.
  • Nella Grande Distribuzione si trovano molti prodotti medio-buoni, ma nessuno veramente eccellente.
  • Una mozzarella Migliore del Test (Bayerland) viene prodotta in Germania e un’altra in Alto Adige, a dimostrazione che la zona di produzione non incide sulla qualità, anche se si tratta di un prodotto tipico del Sud Italia.
  • Altra sorpresa: la mozzarella che è piaciuta di più ai giudici (esperti assaggiatori di formaggi) è quella del discount Lidl (Merivio).
  • La peggiore mozzarella in classifica è l’unica certificata biologica della nostra selezione (Bio Cansiglio, acquistata da NaturaSì), che non ha superato l’assaggio e i controlli di igiene e stato di conservazione.

Secondo Altroconsumo, il minor peso sgocciolato rispetto al peso netto dichiarato di alcune mozzarelle potrebbe essere dovuto “alla struttura del formaggio stesso, che può seccarsi in caso di stress termico o meccanico, ma può dipendere anche da un’errata taratura della macchina che forma la mozzarella” . Tra i prodotti analizzati nella mozzarella Coop Spesotti, prodotta in Slovenia, sono state trovate tracce di furosina, una sostanza che si forma quando il latte viene sottoposto a trattamenti termici elevati come nel caso della sua trasformazione in polvere. In Italia è vietato produrre mozzarella con questa materia prima, ma poiché è stata prodotta all’estero non vi è alcun ostacolo alla sua commercializzazione nel nostro Paese.

Acido citrico al posto dei fermenti

Secondo la tradizione la mozzarella viene preparata con quattro ingredienti: latte, fermenti, caglio e sale. Attualmente, però, al posto dei fermenti lattici, diversi produttori industriali di mozzarella utilizzano l’acido citrico (indicato in etichetta anche come E330), un additivo che riduce i tempi di lavorazione del formaggio e standardizza il processo. “È – spiega Altroconsumo – un ingrediente sicuro, ma i puristi della mozzarella ritengono che l’acido citrico distorca il gusto e le caratteristiche aromatiche della vera mozzarella. È davvero così? Due delle tre mozzarelle che la giuria di esperti ha apprezzato di più tra i formaggi, Merivio Lidl e Conad, contengono fermenti e non acido citrico, ma i risultati della degustazione premiano anche diverse mozzarelle preparate con l’aggiunta di acido citrico”.

L’associazione dei consumatori ha inoltre ricercato tutti i microrganismi che possono proliferare nella mozzarella se non viene rispettata la catena del freddo anche nel punto vendita, da quelli pericolosi per la salute, come Listeria e Salmonella, a quelli che indicano lo stato di conservazione, come come lieviti e muffe, e lo stato di pulizia e igiene, come le Enterobacteriaceae. Due valutazioni insufficienti per scarsa igiene: Pettinicchio e Bio Cansiglio.

La prova di degustazione

Gli esperti di Altroconsumo hanno valutato la mozzarella su tre aspetti: presentazione della forma, caratteristiche dell’impasto e sapore, tenendo presente che si trattava di prodotti industriali e non artigianali. “Le mozzarelle in prova sono andate piuttosto bene: i giudizi positivi hanno prevalso sulle insufficienze, ma solo uno ha conquistato gli assaggiatori. Si tratta, sorprendentemente, di un prodotto scontato, il Mozzarella Merivio della Lidl, il più apprezzato sia per presentazione che per caratteristiche visive e gustative. Per i giudici il profumo fruttato conferisce a questa mozzarella una nota molto gradevole ed è un prodotto di grande equilibrio. Non sono state però particolarmente apprezzate le mozzarelle Granarolo e Bio Cansiglio”.

 
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