Banco Bpm pronta a procedere con 800 uscite nette senza accordo sindacale – .

Banco Bpm pronta a procedere con 800 uscite nette senza accordo sindacale – .
Banco Bpm pronta a procedere con 800 uscite nette senza accordo sindacale – .

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Nel piano di oltre 1.600 uscite e 800 assunzioni, quindi 800 uscite nette, annunciato alla fine dell’anno scorso, il Banco Bpm sembra intenzionato a proseguire anche senza un accordo sindacale, dopo che nei giorni scorsi è saltata l’assemblea sindacale. O meglio, una parte dell’assemblea sindacale, stando a quanto dichiarato dalla banca guidata da Giuseppe Castagna spiega in una nota e secondo quanto emerge anche dai volantini sindacali. Il nodo che la trattativa non riesce a sciogliere riguarda il rapporto tra entrate e uscite: nel credito un accordo non scritto ha stabilito la prassi secondo cui ogni due uscite si fa una nuova assunzione. La banca ha sempre dato la sua disponibilità su questo rapporto, ma non su un rapporto più alto, per la sua sostenibilità economica.

Al tavolo del sindacato

Al tavolo sindacale, da un lato Fabi e Unisin si sono dimostrate disponibili al confronto, i sindacati confederali, Primo, Fisac ​​e Uilca hanno abbandonato il tavolo delle trattative avviato lo scorso 7 marzo. L’obiettivo era di raggiungere un accordo entro il 30 giugno, ma la scorsa settimana la trattativa ha avuto un’evoluzione inaspettata.

La banca spiega che “in una riunione regolarmente convocata, First, Fisac ​​e Uilca hanno deciso di abbandonare il tavolo proprio quando si stava affrontando l’atteso tema del fondo per le uscite incentivate. Abbiamo deciso di proseguire la trattativa con i rappresentanti degli altri due sindacati, Fabi e Unisin, che sono rimasti responsabilmente a negoziare, per correttezza nei loro confronti e nei confronti di tutti i lavoratori del Gruppo che, come è noto, si aspettano dall’azienda risposte su un tema che suscita molto interesse”.

La banca spiega che il numero di uscite anticipate è già stato dichiarato in più occasioni ed è di 2 a 1: “Questa misura è pienamente compatibile con quanto definito nel Piano Industriale e ci consente di assumere un numero significativo di giovani, circa 800, assicurando un ricambio generazionale e manageriale significativo”. Aumentare il numero di assunzioni per la banca significherebbe rendere non più sostenibile l’accordo sindacale. A questo punto, visti i tempi, nella comunicazione interna ai dipendenti, la banca scrive di essere pronta a procedere senza accordo sindacale, visto che sono già oltre 500 le richieste volontarie di uscita di persone che hanno chiesto di accedere al piano pensionistico incentivato. Ciò consentirebbe anche di “accogliere eventuali richieste di oltre 2.000 persone, la maggior parte delle quali ci risulta già interessate, che potrebbero accedere a un fondo di solidarietà”.

L’intenzione della banca

L’intenzione della banca è di andare avanti con quanto dichiarato nel piano industriale, con o senza accordi sindacali. Una scelta che garantirà comunque l’obiettivo dichiarato dall’azienda di 800 uscite nette. In questo caso, però, non ci sarebbero assunzioni di giovani e, per la prima volta nella storia di questo tipo di trattativa nel gruppo, non si ricorrerebbe al fondo di solidarietà di settore. Inoltre, l’interruzione della trattativa rallenterebbe anche il tavolo di luglio in cui si dovevano affrontare altri temi con i sindacati, come il premio aziendale e le classificazioni delle nuove figure professionali.

 
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