L’Italia è un paradiso fiscale per 1.136 super-ricchi – .

L’Italia è un paradiso fiscale per 1.136 super-ricchi – .
L’Italia è un paradiso fiscale per 1.136 super-ricchi – .

Italia paradiso fiscale per 1.136 super ricchiMa altri 500 avrebbero potuto arrivare entro il 2023.

IL Corte dei Continella Relazione sul rendiconto finanziario generale dello Stato per l’anno 2023, ritorna sulla questione dell’imposta sostitutiva da 100.000 euro per i big, un tema molto importante in vista dell’imminente milionari in fuga dal Regno Unitodopo l’annunciata abolizione del regime del res non dom, prevista per il 2025.

I numeri in continuo aumento erano già stati messi in luce ultime statistiche sulle dichiarazioni Irpef per l’anno d’imposta 2022, come aveva anticipato ItaliaOggi.

Nel 2022, aggiunge la Corte, hanno aderito al regime 818 contribuenti principali e 318 familiari: un vero e proprio boom se si considera che nel 2018 i contribuenti principali e i familiari erano solo 196. Nel quinquennio 2018-2022 il regime ha quindi generato pagamenti per circa 254 milioni di euro, di cui 232 per i contribuenti principali e poco meno di 22 milioni per i familiari.

Il dato è poi destinato a crescere se si considera che l’Agenzia ha risposto, nel 2023, a 576 istanze presentate in via facoltativa prima dell’esercizio dell’opzione, per manifestare interesse al trasferimento nel Bel Paese.

Le critiche dei giudici contabili

Come già rilevato in precedenti relazioni sul Bilancio generale, l’Agenzia delle Entrate non è a conoscenza né dell’ammontare dei redditi esteri su cui si applica l’imposta sostitutiva, né delle imposte ordinarie che sarebbero state effettivamente riscosse su tali redditi in assenza del regime di imposta sostitutiva. Né sono state predisposte specifiche indagini per valutare l’entità corrispondenza reale della misura alla finalità dichiarata nella relazione illustrativa alla legge di bilancio 2017, che ha introdotto il regime, secondo cui la finalità sarebbe stata quella di “favorire gli investimenti in Italia da parte di soggetti non residenti”.

La disciplina del regime: “appare prevalentemente volta a favorire soggetti che possono attingere fonti di reddito da più Paesi e che trasferiscono la propria residenza in Italia per motivi di lavoro, residenza o altro”, come nel caso “probabilmente frequente” degli sportivi professionisti, senza tuttavia richiedere “come ci si sarebbe aspettato” un effettivo e concreto collegamento con la realizzazione di investimenti produttivi in ​​Italia. regime fiscale consente ai soggetti che trasferiscono la residenza in Italia di optare per un’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero. L’imposta ammonta a 100.000 euro annui e 25.000 euro per ogni familiare a cui viene estesa l’opzione, che può avere una durata massima di 15 anni.

Controlli sui residenti nei paesi a bassa tassazione

La Corte dei Conti fa luce anche sugli italiani che godono di un regime di favore in un paradiso fiscale. Nel 2021, circa 32.778 Cittadini italiani residenti di stati o territori in regime fiscale privilegiato hanno dichiarato la disponibilità di fonti di reddito soggette a dichiarazione in Italia. Tra il 2019 e il 2023, l’Agenzia delle Entrate ha quindi effettuato 917 controlli su questi argomenticon esito positivo nel 77,1% dei casi. La maggior parte di essi ha coinvolto contribuenti residenti in Svizzera (69,9%).

Nel 2023 il paese è stato eliminato dall’ lista nera dei paradisi fiscali ai fini Irpef a seguito di un accordo siglato tra Roma e Berna. Oltre ai paradisi fiscali più tradizionali, l’Agenzia delle Entrate sta rivolgendo la sua attenzione anche ai cittadini italiani che godono di regimi fiscali agevolati a Cipro, Portogallo, Tunisia, Grecia, Montenegro, Romania, Slovacchia e Albania.

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