Tra la seconda metà degli anni ’70 e per tutti gli anni ’80 il deserto ha entusiasmato e ispirato il mondo delle due ruote, con le case motociclistiche che si sfidavano a suon di immatricolazioni delle moto che solcavano le dune dei deserti africani. È a queste moto che si ispira l’ennesima proposta del designer italiano Oberdan Bezzi.
Frontale alto e “verticale”, abbondante zona centrale con cupolino che scende verso il basso, sella piatta e secondo serbatoio posteriore per aumentare l’autonomia di corsa e allo stesso tempo garantire una buona distribuzione del peso. E poi ruote a raggi da 21″ e 18″, pneumatici chiodati, sospensioni regolabili a lunga escursione, paramani e abitacolo predisposto per ospitare il navigatore satellitare.
Tutto questo progettato intorno alla meccanica di Moto Guzzi V100 Mandello: il bicilindrico trasversale a V di 90°, infatti, è quello della Lariana GT, lo si riconosce dallo sbocco dei collettori di scarico, anche se nella mente del “nostro” progettista andrebbe irrobustito e irrobustito per sopportare la fatica tipica di manifestazioni dall’Africa e oltre.
Un’idea, un sogno messo su “carta” “Magari – come suggerisce lo stesso Oberdan – da produrre in poche decine di copie, per poi ottenere un mezzo più umano”.
Chissà, forse qualcuno in Moto Guzzi non ha preso appunti. Anche se siamo certi che nelle stanze segrete di Mandello avranno sicuramente decine di bozzetti sul tavolo delle idee sulla famiglia che si svilupperanno poi attorno al nuovo bicilindrico raffreddato a liquido. Ma una Rally V100 non guasterebbe. Per niente.
