Da Gianni Agnelli a Dario Fo, Umberto Eco e Renzo Piano. Gli italiani di Guido Harari – .

Da Gianni Agnelli a Dario Fo, Umberto Eco e Renzo Piano. Gli italiani di Guido Harari – .
Descriptive text here

Era la primavera del 1997. Beppe Severgnini stava per debuttare sui canali Rai con «Italiani», programma in cui, su suggerimento di Renzo Arbore, avrebbe intervistato trenta connazionali famosi in tutto il mondo. «La mia proposta di collaborare insieme ad un libro e ad una mostra è stata immediata – racconta Guido Harari, conosciuto e apprezzato dal grande pubblico come maestro del ritratto musicale -. Insieme abbiamo stilato una prima lista di soggetti partendo dagli ospiti che avrebbe invitato negli studi Rai e che ho prontamente fotografato su un set allestito in loco”.

Sono nati così i primi trenta ritratti realizzati dal celebre fotografo, alcuni dei quali visibili nella mostra «Harari/Italians. Grandi protagonisti tra Novecento e Novecento” che sarà inaugurata oggi, alle 18, presso la Fondazione Ferrero ad Alba. Volti come quelli di Umberto Eco e Renzo Piano, di Dario Fo e Roberto Benigni, di Rita Levi Montalcini e Margherita Hack, di Roberto Baggio e Paolo Conte. «Non sono un vip, nome che farebbe orrore al fotografo e offenderebbe chi viene fotografato. Sono connazionali che hanno lasciato tracce importanti del loro passaggio” specifica Severgnini, che oggi salirà sul palco della Fondazione Alba per chiacchierare con Harari del progetto espositivo.

Un viaggio continuo che il fotografo coltiva da oltre trent’anni e che si sviluppa attraverso le immagini e i racconti di una selezione di personaggi che hanno lasciato e lasciano il segno nella storia italiana.

Spiega Harari: «Alle soglie del Duemila l’immagine internazionale dell’Italia era sempre più opaca. È nata in me l’urgenza di catturare in una serie di ritratti il ​​meglio delle eccellenze che, in ogni campo, avevano reso grande il nostro Paese nel mondo. Mi è sembrato fondamentale non solo un progetto di memoria storica, ma anche una scommessa per il futuro”. Nel corso degli anni il progetto ha continuato a crescere e ad ampliarsi, evolvendosi in un vero e proprio archivio di personaggi storici che hanno cambiato il volto dell’Italia e anche di giovani e brillanti scommesse sul futuro. Il ritratto collettivo di Guido Harari si estende a personaggi come Alda Merini, che accoglie il fotografo nel suo appartamento sui Navigli; Gianni Agnelli, che racconta il suo incontro con Andy Warhol; Ennio Morricone, che suggerisce di farsi ritrarre nascosto dietro una porta, lasciando visibili solo gli occhiali che fluttuano a mezz’aria; Nicolò Govoni e Bebe Vio, due giovani che lottano ogni giorno per costruire la società italiana di domani.

Con spontaneità e maestria, documentandosi attentamente, ma senza forzare il soggetto con rigide indicazioni, Harari coglie l’essenza dei protagonisti dei suoi scatti ed esplora il ritratto come strumento di indagine dell’altro. «La fotografia – dice l’artista – non è un processo ottico, ma immaginativo. Nei ritratti come nella vita, il momento giusto arriva all’improvviso. C’è un picco di attenzione durante una sparatoria. In una progressione che ci porta ad immergerci in un altro mondo, si produce e sostiene un livello massimo di concentrazione e di produzione di emozioni. Ben presto subentra il silenzio della comunicazione telepatica e non verbale. Un modo di incontrarsi non intellettuale, totalmente emotivo.

Ed è così che Harari porta per la prima volta ad Alba – città in cui ha deciso di vivere e dove ha aperto nel 2011 la Wall Of Sound Gallery – l’evoluzione più recente di un progetto creativo di memoria storica ancora esistente, dove la sfida del dialogo tra autore e soggetto procede attraverso ogni singolo scatto e i volti del passato si accompagnano a quelli delle nuove generazioni in un personalissimo racconto della storia italiana recente e contemporanea. La mostra, ad ingresso gratuito, resterà aperta fino al 26 maggio e prevede anche la proiezione del documentario «Guido Harari. Sguardi stradagi» ideato da Daniele Cini per raccontare la vita e l’arte di uno dei più grandi fotografi italiani contemporanei.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Addio Pinelli. Pittura analitica e luminosità – .