Sabato 6 aprile il Museo Riva accoglierà la nuova mostra temporanea: “Giovanni Skulina. Frammenti di istanti”.
Ancora una volta il territorio gardesano e la fotografia dialogano in un progetto curato dal Museo dell’Alto Garda. Al centro della programmazione culturale del Museo ci sono iniziative per lo studio e la divulgazione delle numerose collezioni fotografiche riguardanti il paesaggio gardesano, anche in relazione all’antropizzazione del territorio e ai cambiamenti della società.
Duecento fotografie scattate a Torbole, Arco e Riva del Garda da Skulina tra gli anni Quaranta e Cinquanta, infatti, permettono di svelare un periodo storico ancora poco studiato, immortalando un contesto in cui convivono gli ultimi istanti di un mondo ancora rurale con le nascenti attività legate al turismo di massa che presto avrebbero preso il sopravvento.
Alberghi di lusso, bancarelle di prodotti tipici e villeggianti che scendono stupiti dai bus turistici contrastano con gli scorci di borghi non ancora alterati dall’urbanizzazione, le cerimonie religiose che sfilano lungo strade sterrate e i tradizionali mestieri contadini legati all’eterno scorrere delle stagioni.
Dopo quasi settant’anni di oblio, grazie alla generosità degli eredi di Giovanni Skulina, il Museo dell’Alto Garda, in collaborazione con l’Associazione Araba Fenice di Arco e la Soprintendenza ai beni e alle attività culturali della Provincia di Trento, si è incaricato di riportare questi testimonianze fotografiche straordinarie e inedite per illuminarle e mostrarle al pubblico per la prima volta, dando loro così la visibilità che meritano.
La valorizzazione dell’archivio del torbolano Giovanni Skulina (1912-1979), le cui fotografie rappresentano preziose testimonianze del paesaggio gardesano, si inserisce nel progetto con cui il Museo dell’Alto Garda conserva nuclei importanti, come quelli di Carlo Armani, Augusto Baroni , Alois Birra e Silvio Pozzini.
Torna l’appuntamento con l’inaugurazione della mostra “Giovanni Skulina. Frammenti di attimi” è in programma sabato 6 aprile al Museo Riva.
