I semi dell’arte sono sparsi ovunque in questa edizione di In arrivo l’Art Week, dall’8 al 14 aprile. Fioriscono in un insolito formato poster, dalla Comasina a Gratosoglio. Tra gli autori ci sono veri maestri nello spostamento dell’immagine pubblicitaria come Richard Prince o Sylvie Fleury, con la scritta, su sfondo rosa Barbie, “Égoïste”, che gioca con l’omonima fragranza maschile di Chanel. Certo, il metodo, seppur democratico, resta effimero e sicuramente low cost, ma ha il vantaggio di rompere con le consuetudini, per intercettare sguardi nuovi.
Sono mille i manifesti 100×70 centimetri distribuiti dall’Ufficio Arte negli Spazi Pubblici. Il progetto “Posterinthecittà” raccoglie il testimone dal suo creatore, uno sperimentatore inarrestabile e preveggente fuori dagli schemi Pasquale leccese. È un omaggio al gallerista recentemente scomparso, già direttore artistico di Miart dal 2001 al 2007, dedito a iniziative non elitarie, come il partito che ha messo online le gallerie, Start. Nasce anche l’idea di un “museo metropolitano”. Fondazione Trussardi in un’esplosione di cartelloni pubblicitari di 70 artisti, da Petrit Halilaj a Paola Pivi.
La settimana dell’arte, come di consueto a fare da corollario Miart (dal 12 al 14 aprile), riunisce un gran numero di iniziative, dentro e fuori i musei, dentro e fuori la fiera. Il programma raggiunge i 180 eventi, di cui 110 mostre e 140 i soggetti coinvolti, tra gallerie, archivi e istituzioni. A ciò si aggiunge una collocazione unica e irripetibile nei calendari dell’arte, nella settimana precedente l’apertura del Biennale di Venezia e Salone del Mobile. Critici, giornalisti, artisti, enti di grandi musei potranno così trarre vantaggio dal binomio Milano-Venezia, ma anche da arte-design. «Al di là dei soliti luoghi, con un’attenzione particolare ai musei civici, l’arte prende nuove strade, in tutti i comuni e nelle periferie», spiega l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. «Ci sono molte iniziative interdisciplinari, con una ricorrenza del binomio arte-cinema».
La settimana si apre con la proiezione domenica al Mudec di un documentario dedicato a Enrico Baj per il centenario della sua nascita. L’Anteo Palazzo del Cinema ospita la mostra di videoarte “Comete”a cura di Careof per Miart, ma non solo.
Tra le principali mostre, già inaugurate, Fondazione Prada indica Pino Pascali e Pirelli HangarBicocca nel quartiere di Nari. Il Pac ospita la mostra di un artista dalle tematiche urgenti e politiche come Adrian Piper con una giornata di apertura gratuita sabato 13 aprile offerta da Banca Generaliche apre anche la sua collezione Bg ArTalent, rivelando l’acquisizione di un’opera di Francesco Vezzoli.
E il Museo del Novecento ad inaugurare, con un poker di mostre. Il dialogo tra la giovane artista cipriota Haris Epaminonda e i capolavori della collezione è accompagnato da un focus sulla storia delle gallerie milanesi. La Triennale inaugura anche con approfondimenti su maestri dell’arte e dell’architettura, come Dan Graham con i suoi disorientanti padiglioni di vetro e Alessandro Mendini, con la sua irrefrenabile energia cromatica. Masbedo fa da ponte tra le due istituzioni con una performance e una video installazione. Il duo riattiva un lavoro sonoro sperimentale di Luciano Berio e Bruno Maderna del 1954, ritratto sonoro di una Milano lanciata verso la ricostruzione.
Al Fabbrica del vapore, un approfondimento sulle residenze d’artista oltre ad una serie molto attuale sulla città di Ugo La Pietra. Ica presenta la scultura nelle forme originali di Erika Verzutti e il raffinatissimo design concettuale dei giovani maestri del progetto Forma fantasma. Non mancano le eccellenze nelle gallerie private, come la personale di un maestro dello spazio e della scultura come Paolo Icaro, da Lia Rumma.
