«I miei quadri, omaggio alla mia amicizia con Vanni» – .

Di Francesca Marchetti

Casa Leopardi ha inaugurato la nuova mostra d’arte del pittore Antonio Greco “Io, Giacomo – omaggio a Vanni Leopardi” che sarà aperta al pubblico da oggi fino al 30 giugno nella Stanza del ‘900, uno spazio espositivo dedicato alle arti moderne e contemporanee al primo piano dell’edificio, adiacente alla storica biblioteca. Al vernissage erano presenti il ​​sindaco Antonio Bravi e l’assessore alla Cultura Rita Soccio, nel silenzio stampa pre-elettorale.

«Questa mostra nasce da una storia molto bella e romantica – ha esordito nella presentazione la conduttrice Olimpia Leopardi – quando nel giugno del 2014 mio padre Vanni, allora in perfetta salute, e Antonio si incontrarono per caso nella piazzetta del sabato del paese e in una in breve tempo divennero carissimi amici. Da quell’incontro, uniti dalla stessa passione, hanno concepito questo progetto pittorico che riguarda gli oggetti appartenuti a Giacomo e uno in particolare, di cui vi racconterà l’artista stesso. Purtroppo mio padre non ha potuto vedere questa mostra ma aprirla mi dà una doppia emozione: personale, vista l’amicizia che legava l’artista al padre, e artistica, data la profondità delle opere esposte e la sensibilità di Antonio Greco. Ed è vero, quando i sogni si realizzano la soddisfazione è grande”.

Vanni Leopardi, pronipote del poeta, è mancato nel 2019 all’età di 77 anni. Antonio Greco, nato a Siracusa nel 1982 e diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, ha spiegato come è nata la mostra personale: «Ero in Recanati da visitatore e poco prima di partire decisi di rivedere il Colle dell’Infinito, ma scoppiò un temporale e l’unico posto dove rifugiarmi era il bar poco distante da Casa Leopardi. Ci siamo ritrovati a parlare, era una persona curiosa e aperta, avevamo tanti interessi in comune e l’idea per questa mostra che vedete oggi è nata in mezz’ora. Mi disse “Dipingi qualcosa per Giacomo” e mi trascinò nelle antiche stanze dove aveva vissuto Leopardi, piene di oggetti di uso quotidiano a lui familiari e soprattutto mi colpì la scacchiera, metafora della vita. Olimpia ha ereditato questo progetto che mi legò a Vanni anni fa, che ricordo con emozione e che sento ancora vivo e presente”.

Antonio Greco, La siepe di carta, 2023, olio su tela, 60×70 cm

Antonio Greco non nascondeva la grande emozione di poter far rivivere nei suoi dipinti manufatti così preziosi. «Il mio lavoro pittorico indaga sia il rapporto intimo con gli oggetti di affetto, elementi chiave della quotidianità che ci accompagnano per tutta la vita, sia la condizione umana e le nostre domande esistenziali. Avevo già dipinto “Ipotesi di partita a scacchi con il doppio” sul tema della duplicità dell’animo umano – ha continuato Greco – e dopo la visita con Vanni è nata quella che io chiamo una riflessione per immagini sugli oggetti del poeta. Giacomo Leopardi amava i suoi libri, la sfera armillare, lo scheletro d’argento, l’orologio della sua stanza e la scacchiera, tutti pezzi dal forte simbolismo. Amava giocare e vincere, gli scacchi furono il trait d’union con la marchesa Gertrude Cassi Lazzari, che gli fece sperimentare per la prima volta l’amore. Mi piace pensare che il calco funebre, da me riprodotto, sia stato l’ultima impronta della sua esistenza e che le mie opere riportino in questa stanza una parte di quello che Giacomo è stato.”

La mostra “Io, Giacomo” è visitabile a Palazzo Leopardi tutti i giorni, dalle 9.00 alle 17.30. Per informazioni visitare il sito www.giacomoleopardi.it

Presentazione della mostra Io, Giacomo di Antonio Greco a Casa Leopardi