Cinque dipinti che potrebbero essere stati rubati dai nazisti, tra cui uno di Monet e uno di van Gogh, sono stati rimossi dalla mostra in un museo in Svizzera

Cinque dipinti che potrebbero essere stati rubati dai nazisti, tra cui uno di Monet e uno di van Gogh, sono stati rimossi dalla mostra in un museo in Svizzera
Cinque dipinti che potrebbero essere stati rubati dai nazisti, tra cui uno di Monet e uno di van Gogh, sono stati rimossi dalla mostra in un museo in Svizzera

Il Kunsthaus Zurich, il museo più grande della città svizzera, ha rimosso dalla sua mostra permanente cinque dipinti che potrebbero essere stati sottratti con la forza dai nazisti al loro proprietario ebreo prima della seconda guerra mondiale. Il Kunsthaus condurrà delle ricerche per accertare le condizioni in cui i dipinti sono stati ottenuti dal collezionista che li ha donati al museo.

I dipinti sono stati realizzati da Claude Monet (Il giardino di Monet a Giverny), Henri de Toulouse-Lautrec (Ritratto di Georges-Henri Manuel), Paul Gauguin (La strada in salita), pittori impressionisti molto importanti, Vincent van Gogh (La vecchia torre) e Claude Courbet (Ritratto dello scultore Louis-Joseph Leboeuf), il principale pittore del realismo francese della fine del XIX secolo.

I dipinti fanno parte della collezione di Emil Georg Bührle, un commerciante d’armi svizzero diventato ricco commerciando con la Germania nazista, e furono prestati al Kunsthaus per vent’anni. In precedenza erano di proprietà di Max Silberman, un industriale ebreo tedesco, che potrebbe essere stato costretto dalle autorità naziste a vendere alcuni dipinti della sua collezione d’arte.

Un sesto dipinto, opera di Silberman, non è stato rimosso perché si ritiene che il proprietario non sia stato costretto a venderlo, ma lo abbia fatto spontaneamente per ragioni economiche. La morte di Silberman e della moglie non è ricordata nei documenti dell’epoca, ma si ritiene probabile che i coniugi siano stati uccisi dai nazisti nel campo di sterminio di Auschwitz.

Le prime acquisizioni di Bührle risalgono agli anni ’20, ma è dalla fine degli anni ’30 che inizia a mettere insieme la sua collezione, in un’epoca in cui le espropri e le persecuzioni razziali del regime nazista avevano un grande impatto sul mercato dell’arte. In totale Bührle ha acquistato 600 opere. Nel 1960 i suoi eredi crearono una fondazione che ne conteneva 200, ovvero i dipinti poi acquisiti dal museo Kunsthaus di Zurigo. Molte delle opere che Bührle acquistò, a seguito di alcune richieste e dopo che i tribunali ne decretarono la provenienza, furono restituite ai legittimi proprietari. Secondo gli esperti la collezione comprende ancora diverse opere la cui provenienza non è chiara.

– Leggi anche: La controversa collezione legata alle confische naziste esposta nel più grande museo di Zurigo

 
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