“L’obesità mi ha segnato. Credo che Mara Maionchi non si rendesse conto di quanto sia stato traumatico per lei” – .

“L’obesità mi ha segnato. Credo che Mara Maionchi non si rendesse conto di quanto sia stato traumatico per lei” – .
“L’obesità mi ha segnato. Credo che Mara Maionchi non si rendesse conto di quanto sia stato traumatico per lei” – .

La gestione del divorzio dal marito Victor, la quotidianità con i due figli Margherita e Andres, i veri amici che l’hanno salvata. Ancora: l’Italia che non riconosce la doppia paternità ai suoi figli, il valore dei fallimenti e delle debolezze mostrate, il ruolo degli educatori e dei manager, con riferimento a Mara Maionchi. Nell’intervista rilasciata Fiera della Vanità, Tiziano Ferro affrontò tutte le tematiche che caratterizzarono il suo ultimo, complicato periodo della vita.

DIVORZIO

Parlando del suo recente divorzio, Ferro ha parlato della gestione privata dell’addio al compagno Victor: “Una cosa ho capito: Non potevo e non dovevo arrendermi all’idea del divorzio come un fallimento, trappola allettante che ti illude di rimanere bloccato in quella zona di comfort che è il dolore. Ringrazio la complessità e tridimensionalità del rapporto con Victor che mi ha permesso di andare avanti”.

BAMBINI

Parlando dei suoi due figli, il cantante ha detto: “Lei è venuta per prima. Quando ho tenuto questa bambina tra le mie braccia, era come se sapessi di essere pronto per diventare papà. Vedete, uno dei problemi fondamentali della mia adolescenza è stato non sentirmi mai abbastanza, avere sempre il dubbio di non essere all’altezza. Quella bambina tra le sue braccia, però, mi diceva che non c’erano dubbi. Infatti ho scoperto che per loro ho una sfacciataggine che non ho per nessuno, che ho una forza fisica che non sapevo di avere. Lo so, queste sono cose che dicono tutti i genitori. Ma è la verità. Abbracciare Andres, però, è stato come stringere al petto una pietra calda che ti scalda il cuore. Mi sono detta: ma tu chi sei? Chi è questo bambino potente e speciale? Cos’è questo amore che arde nel mio cuore?”

CORNICE (cornice)

IL PROBLEMA DELLA DOPPIA PATERNITÀ IN ITALIA

Nell’intervista Ferro ha parlato del grande problema di non poter tornare in Italia per motivi legislativi: “Mi fa male che ai miei figli vengano negati i diritti, perché siamo tutti uguali e con pari diritti: perché loro dovrebbero averne di meno? Perché Victor ha bisogno di una procura per portarli a scuola o portarli in ospedale quando io non sono lì? Penso che i politici e le persone che fomentano l’odio e l’omofobia siano persone che non riescono a dare un volto umano all’amore. Preferiscono mettere un’etichetta dove ci sono i volti, dove c’è l’amore, dove ci sono le persone”.

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SALUTE MENTALE

L’artista, che ha affrontato problemi come bulimia, depressione, alcol, ha parlato anche di un tema delicato come quello della salute mentale: “La salute mentale è un tema complesso che non si risolve con una diretta o una storia su Instagram. E un artista come me sbaglia quando pensa di poter curare o migliorare la vita di chi soffre di queste patologie. Penso, però, che occorra lavorare sulla prossima generazione di genitori, perché saranno loro ad aiutare i propri figli a non scivolare in questi precipizi. Ti faccio un esempio: a proposito di bulimia, oggi non voglio né voglio scusarmi per l’obesità, ma fino a ieri un bambino veniva portato dal dietologo solo perché pesava cinque chili più del previsto. Questo è un meccanismo crudele che mi ha marchiato perché mi sentirò grassa per sempre e niente potrà mai farmi cambiare idea. Camminerò per strada sentendomi grasso anche se non lo sono. E mi sentirò perennemente inadeguato. I genitori sono fondamentali in questo. E lo sono anche gli educatori. E i manager. E qui sì, mi riferisco a Mara Maionchi. La amo e sono sicuro che vent’anni fa questi discorsi non erano così chiari. Ma oggi occorre fare un cambio di passo radicale, perché la salute mentale è una cosa pratica che va praticata. È un obbligo morale dire alle persone, agli artisti, che il corpo non è un vincolo negativo per la loro arte. Credo che Mara e tante altre persone non si siano rese sufficientemente conto di quanto sia traumatico e doloroso questo atteggiamento che resta impresso per sempre nell’inconscio e nell’esistenza dei bambini ancora fragili. Oggi perdo la loro buona fede. Ma bisogna fare un mea culpa e non prendere più alla leggera questo argomento”.

 
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