A 40 anni dalla sua uscita, Antonello Venditti torna a parlare di «Notte prima degli esami», uno dei suoi brani di maggior successo, oggi colonna sonora degli esami finali delle ultime generazioni. Parlando a Radio Deejay, il cantautore romano classe 1949 spiega quanto in realtà il significato di quella canzone sia molto più profondo di quanto si possa pensare. E perché l’ha pubblicata diversi anni dopo il suo esame di maturità: «Credo che sia una mia peculiarità, storicizzare quello che mi è successo dopo qualche anno. A me è successo con Classmate, di qualche anno prima. Porto con me tutta la mia vita e la storia che ho vissuto, che mi sono reso conto che è piuttosto interessante e pazzesca, anche perché mi rendo conto che è la storia dell’Italia”.
«Mia madre mi voleva per sé»
Venditti però svela anche alcuni dettagli sulla sua vita privata. A cominciare dal rapporto con i genitori. Ad esempio con la mamma: «Sono fortunata, posso dire di avere la pelle dura. Mia madre mi diceva “L’importante è che tu sia infelice”. L’idea di mia madre era che non avrei mai dovuto avere una donna, la donna della mia vita doveva essere lei. Sarei stato uno di quelli che poi andavano a mangiare da mia madre tutte le domeniche. Mi voleva per sé.”
Venditti sul rapporto con il padre
I rapporti con suo padre non erano migliori. Venditi ricorda di lui: «Mio padre è una persona di cui non mi pento, è sempre con me. Porto le stimmate, sono mio padre. Cinque minuti non bastano per descriverlo. Mi sono reso conto tardi che ero una sua continuazione, c’era sempre un rapporto molto dialettico, anche forte. Abbiamo combattuto. A un certo punto mio padre voleva darmi un gran schiaffo, io ho mosso il gomito per difendermi e gli ho rotto la mano. Ma è una persona come non se ne fanno più. È morto nel ’99, quando avevo quasi 50 anni”.
