Non c’è pace in viale Mazzini. Nemmeno alla fine del mandato aziendale. Non ci sono ancora calendari (che dovranno essere presentati a breve) ma all’orizzonte c’è chi lancia l’allarme per un nuovo clientelismo. Il figlio di un amico dell’amministratore delegato Roberto Sergio e di un ex militante di Casapound, fratello di un esponente di Fratelli d’Italia e della Lega. Al centro, due dei programmatori multimediali assunti dalla Rai con chiamata diretta nell’ambito di una selezione svolta nei mesi scorsi da un’azienda privata. La vicenda aveva suscitato le proteste dei sindacati già nel maggio scorso e ora, dopo un articolo su Repubblica.it, l’apertura di un accertamento di viale Mazzini e le vivaci proteste delle opposizioni che parlano di “familismo” e “vecchi metodi politici”, chiedendo che la questione venga affrontata al più presto dalla Commissione di vigilanza. L’episodio è stato denunciato il 10 maggio dalla rappresentanza sindacale unica della Direzione radiofonica. “Abbiamo avuto notizia – scrive la Rsu – dell’assunzione diretta come programmatori multimediali di primo livello di alcune unità di staff con ruolo di direttore, tramite una selezione gestita dalla società Adecco”. La vicenda – come ricostruito in un articolo di poco più di un mese fa sul sito Professione Reporter – aveva suscitato proteste in Rai perché le modalità di reclutamento avevano aggirato le richieste del personale Rai, gli accordi contrattuali equi, la stabilizzazione dei precari e le liste di disoccupazione. Anche le segreterie nazionali di Snater e Conf.Sal-Libersind avevano stigmatizzato la vicenda. Ora si è scoperto che tra gli assunti c’è Matteo Tarquini, figlio di Giovanni, amico di lunga data dell’amministratore delegato Roberto Sergio, che è stato anche il suo testimone di nozze. Tarquini, che aveva già avuto precedenti incarichi a Radio Rai, è stato assunto con un contratto di primo livello. Tra i collaboratori assunti c’è anche Ferdinando Colloca, body painter e dj, detto ‘Mr Ferdy the Guru’, inviato al Dipartimento Day Time Entertainment. Colloca, legato per motivi lavorativi alla famiglia Spada, è stato militante di Casapound a Ostia e candidato alle elezioni regionali. È fratello di un esponente di Fratelli d’Italia e poi della Lega, Salvatore, che è direttore-programmatore in Rai, e di Gaetano, anche lui dipendente Rai nell’area digitale. In seguito all’articolo pubblicato su Repubblica.it, la Rai ha attivato un’indagine per tutelare l’azienda e la figura dell’amministratore delegato. L’opposizione è però pronta a combattere. “Se la notizia del clientelismo in Rai venisse confermata, sarebbe di una gravità inaudita”, affermano i componenti del M5S nel Consiglio di sorveglianza. “Porteremo subito questo caso in Commissione”. Analoghe proteste arrivano da Verdi e Sinistra, oltre che da Maria Elena Boschi. “Quali sono i criteri per le assunzioni? Perché non sono state rispettate le graduatorie?”, chiede la parlamentare di Italia Viva. “L’attuale dirigenza Rai deve dare risposte a queste domande, non a noi, ma ai cittadini italiani che pagano il canone e hanno diritto alla trasparenza”. “Dopo anni di concorsi, selezioni pubbliche e stabilizzazione dei precari in Rai, si torna ai metodi della vecchia politica: assunzioni per amici e parenti”, sottolinea il presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani, su X. Non si fa attendere la replica di Francesco Palese, segretario del sindacato Unirai: “Prendiamo atto dell’audit avviato dalla Rai su alcune recenti assunzioni. Ma occorre fare luce anche sugli ultimi anni per capire se ci sono state corsie preferenziali per parenti e amici di politici e sindacalisti. Detto questo, una delle priorità della nostra azione sindacale sarà garantire a tutti il riconoscimento del giusto contratto e porre fine al lavoro precario”.
