“Con gli alti e bassi di mio marito. Patente nautica? L’ho presa per mettermi alla prova” – .

“Con gli alti e bassi di mio marito. Patente nautica? L’ho presa per mettermi alla prova” – .
“Con gli alti e bassi di mio marito. Patente nautica? L’ho presa per mettermi alla prova” – .

«La cosa bella del tour estivo è che mi permette di conciliare il lavoro con le giornate al mare. Lo sai che ho preso la patente nautica? All’autorità portuale di Fiumicino, nel 2017. Così quando il tour fa tappa nelle località di mare ne approfitto per fare mini escursioni in barca”, sorride Noemi all’inizio dell’intervista. Veronica Scopelliti, questo il vero nome della 42enne cantante romana, è una scoperta continua. Mentre in radio spopola Non ho bisogno di me, lei sta girando l’Italia in lungo e in largo con il suo tour estivo – oltre 20 date in programma – che farà tappa nella sua città il 7 luglio, per uno speciale appuntamento al Roma Unplugged Festival, nella suggestiva cornice della Villa di Massenzio sull’Appia Antica (la manifestazione debutterà sabato 6 con il concerto della violoncellista irlandese Naomi Berrill e si chiuderà il 13 con l’Orchestraccia).

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Come ti è venuta in mente l’idea di prendere la patente nautica?

«La vita in mare mi ha sempre attratto. Volevo mettermi alla prova. Ho superato l’esame, che è diviso in tre parti, a pieni voti. La prima parte riguarda la corrispondenza, la seconda consiste in una prova incrociata, la terza nella pratica: recupero dell’uomo in mare e attracco”.

E la barca?

«No, no: servono soldi (ride). Per ora noleggio i gommoni e mi diverto così. I concerti nelle località di mare, poi, per me sono speciali. Mi ricordano quando negli anni da apprendista mi esibivo nei pub e nelle pizzerie del litorale laziale.”

Cosa avete preparato per il concerto sull’Appia Antica del 7 luglio?

«Sarà uno spettacolo diverso, più acustico. Canterò piano e voce, con il contributo del mio chitarrista e di un coro in alcuni pezzi. Mi piace anche cercare altre vibrazioni dalla musica». A un certo punto dopo il successo lasciò l’Italia per andare a registrare l’album “Made in London” nel Regno Unito. Disse: «L’Italia è pigra e spaventata. Siamo codardi, terrorizzati dalle novità, pigri di fronte ai cambiamenti. A Londra la meritocrazia paga, qui non si può andare avanti senza una spinta».

La pensi ancora così?

“Non sono più coraggioso come allora (ride). Però credo che l’arrivo del rap in Italia abbia ribaltato quelle dinamiche di cui parlavo. Per fortuna, quel brutto periodo si è un po’ spezzato. Oggi, c’è un’altra cosa che mi spaventa: quando una cosa è di tendenza, tutti la seguono. Quindi, forse, ci stiamo di nuovo standardizzando.”

Come si muove?

«Sono uno che si annoia facilmente (ride). Vedremo come cambierà il mercato e come cambierò io».

Intanto alla radio suona “Non ho bisogno di te”: è un inno all’emancipazione femminile?

“Non solo: è un inno all’emancipazione in generale, al non aver paura di toglierci la felicità che meritiamo, prendendo le distanze da quelle persone tossiche che vogliono sempre farci sentire un po’ “meno” di quello che siamo. È anche un inno alla solitudine: nel video, infatti, sono sola.”

Nel privato, tutto bene con tuo marito Gabriele Greco, bassista, sposato nel 2018?

“Si si. Alti e bassi, come ogni coppia che si rispetti. Nel video parlo della solitudine di un momento. Dopo aver salutato gli amici faccio una passeggiata verso casa: godo del valore della solitudine come momento di riflessione. Oggi la solitudine fa paura: abbiamo tutti bisogno di essere costantemente connessi, di stare in mezzo al caos sociale. Invece potersi staccare, ogni tanto, fa bene”.

Nel video è stata filmata nuda in una vasca da bagno, ricoperta solo dalla schiuma. Noemi ha finalmente fatto pace con quel corpo che da adolescente, al mare, nascondeva facendo anche il bagno in maglietta, come ha raccontato in alcune interviste?

«È stato un percorso graduale, portato avanti in questi anni. Non mi sono però spogliato per fare notizia: volevo semplicemente trasmettere la veridicità di una dinamica. Faccio spesso il bagno nella vasca a casa: scelgo i sali, un libro da leggere, un disco da ascoltare”.

Sono arrivate offerte dopo l’intervista a Vanity Fair di qualche mese fa in cui si diceva pronta per debuttare come attrice?

«Nei prossimi mesi potrebbero esserci delle piacevoli sorprese. Per ora nulla di concreto, comunque. E non aggiungo altro per scaramanzia.”

Il regista dei sogni? Ferzan Özpetek, che ha inserito “Glicine” nella serie “Le faite ignoranti”, o Fausto Brizzi, che ha inserito “Vuoto a perdere” in “Femmine contro maschi”?

«Sono due modi diversi di vedere e descrivere la società, in modi diversi. Ma se devo scegliere dico Özpetek, senza togliere nulla a Fausto: mi piace come Ferzan dipinge Roma con poesia, anche nei chiaroscuri più complessi”.

È andata a vedere Vasco a San Siro? Per caso gli ha chiesto un’altra canzone, dopo “Vuoto a perdere” che l’ha resa famosa nel 2011?

«Sì, gliel’ho buttata lì, tra una battuta e l’altra. Mi ha detto che è innamorato della mia voce: non capita tutti i giorni di sentire una cosa del genere da Vasco».

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Il Messaggero

 
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