Primo Maggio, le storie dei lavoratori rimasti a casa. “Ero un operaio specializzato, ora mi sento nudo”. “Sfruttato durante il Covid, poi dimenticato”. “Non lavorare toglie fiducia e sonno. E disgrega le famiglie”

Primo Maggio, le storie dei lavoratori rimasti a casa. “Ero un operaio specializzato, ora mi sento nudo”. “Sfruttato durante il Covid, poi dimenticato”. “Non lavorare toglie fiducia e sonno. E disgrega le famiglie”
Primo Maggio, le storie dei lavoratori rimasti a casa. “Ero un operaio specializzato, ora mi sento nudo”. “Sfruttato durante il Covid, poi dimenticato”. “Non lavorare toglie fiducia e sonno. E disgrega le famiglie”

Anche domenica scorsa, dal palco del convegno programmatico di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni ha affermato la buona prestazione di mercato del lavoro che vede occupazione e contratti stabili ai massimi storici. Tutto vero, tranne che nel frattempo il stipendi rimangono fermi, il numero dei dipendenti aumenta povertà assoluta e il governo la delega sulla lotta al lavoro povero approvata lo scorso novembre dopo la bocciatura della salario minimo proposto dall’opposizione. Non solo: l’altra faccia della medaglia sono i lavoratori che ne sono vittime crisi aziendali finita male e presto dimenticata dalla politica. Carlo, Francesco, Ilaria, Mario, Massimo, Vittorio: Ilfattoquotidiano.it raccolto le loro storie. Sono in cassa integrazione a zero ore, in “indennità di fine rapporto” o addirittura senza più ammortizzatori. Per loro il Primo maggio È un altro giorno di rabbia. Lo sentono derubati di un lavoro che era anche un’identità, deriso, scoraggiato. Chi è lontano dalla pensione spera nella riqualificazione e nel reinserimento in percorsi lavorativi finanziati con i fondi Pnrr. Ma anche quel punto d’appoggio si rivelò una bufala. Tra gli ex colleghi, raccontano, qualcuno non ha resistito: si è tolto la vita.
Ce ne sono tanti altri nella stessa situazione: dagli ex 200 Gkn chiuso nel 2021 dal fondo Melrose a 4mila corridori Uber mangia licenziato dalla multinazionale che ha deciso di abbandonare il mercato italiano. E, senza una politica industriale forte, anche le discussioni ancora aperte al Ministero delle Imprese rischiano di finire nel peggiore dei modi. Lo sa bene Francesco, che ha lavorato alla Fiat Termini Imerese: “Siamo stati i precursori di quanto sta accadendo adesso negli altri stabilimenti”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Telemedicina e wearable, ma dopo il Covid tutti vogliono andare dal medico – .
NEXT Il virologo che ha ‘scoperto’ il Covid cacciato dal laboratorio, nuova battaglia per Zhang – .