Paolo Genovese dovrà rimuovere i pergolati installati sui terrazzi del suo appartamento a Coppedè, quartiere libertà di Roma. Lo ha deciso il Tar del Lazio, stabilendo che le strutture erano abusive e stabilendo anche il pagamento di una sanzione. La sentenza con cui il tribunale amministrativo ha dato ragione al comune di Roma è dell’8 maggio scorso. Il secondo comune aveva emesso un provvedimento che imponeva al dirigente di rimuovere entro 60 giorni le pergole, ovvero le tende a scomparsa sostenute da una struttura, ritenendole irregolari in quanto installate su un edificio sottoposto a vincolo. Il comune aveva inoltre chiesto il pagamento di una sanzione di 15mila euro. Il dirigente, che aveva fatto installare le tende al quarto e sesto piano dell’edificio, aveva impugnato il provvedimento e presentato ricorso al Tar perché a suo avviso l’intervento non può essere definito “ristrutturazione edilizia”. Si tratta di opere, ha scritto nella sua memoria difensiva, che “non comporterebbero la creazione o la modifica di un edificio, né si presterebbero a modificare la destinazione d’uso dei luoghi in quanto costituirebbero sostanzialmente elementi di arredo esterno, riparo e protezione, funzionali, tra l’altro, alla migliore fruizione temporanea di un fabbricato esistente a cui accedono”. Non trattandosi di ristrutturazione edilizia, il Comune non avrebbe potuto neppure “irrogare sanzioni”. Tuttavia, il TAR gli ha dato torto: essendo l’edificio sottoposto a vincolo, “le censure della parte appellante non sono positivamente apprezzabili alla luce sia della previsione normativa sia del condiviso orientamento della Corte sul punto”. Il TAR ha quindi confermato l’ordinanza di demolizione e anche una sanzione, ma ha invitato il Comune a irrogarne una inferiore.
