«Robert De Niro mi ha dato un bacio, sono scappato. La notte in cui è morto mio figlio ho trovato un messaggio in segreteria” – .

«Robert De Niro mi ha dato un bacio, sono scappato. La notte in cui è morto mio figlio ho trovato un messaggio in segreteria” – .
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Dalila Di Lazzaro È un’icona del cinema e delle passerelle italiane fin dagli anni Settanta. Oggi, a 71 anni, non ha perso il suo fascino alimentato da una vita ricca di esperienze straordinarie. Come quello di una cena leggendaria al termine della quale Robert De Niro le diede un bacio non richiesto, o del suo primo provino con Andy Warhol. Ma anche lei era piena di dolore, quello immenso per la morte del figlio Christian quando lei aveva solo 22 anni.

A cena con De Niro

L’attrice e modella in un’intervista al Corriere della Sera ha ripercorso quegli anni incredibili, a partire dalla cena con De Niro. «Abitavo a Roma e un pomeriggio chiamò Sergio Leone, lo conoscevo bene, andavamo spesso in gita con lui e la moglie. Ero molto fidanzata con un padovano ma Sergio esordisce così: ‘Non hai impegni stasera, sei ospite dai miei amici’. Rispondo: ‘Ma non posso!…’. Lei insiste. Mi dà l’indirizzo di un’osteria di Trastevere, Checco, il carrettiere…». La cena si è rivelata un incontro con star del calibro di Robert De Niro, Muhammad Alì e Gabriel García Márquez. Su Robert De Niro, Dalila rivela: «Mai visto prima. Ma Leone disse: ‘Figlia mia, ma tu non sai cosa ha fatto Robert per farti essere qui stasera. Mi ha detto che se non fossi stato lì non avrebbe fatto il film con me. Non puoi capire, mi ha chiamato da New York: “Allora c’è Dalila?”. La serata si è conclusa con l’attore che ha seguito Dalila per Trastevere, nonostante lei avesse apertamente dichiarato il suo disinteresse: «Arriviamo a Piazza Navona. Vado all’hotel Raphael, esasperato entro e chiedo un taxi. Quando arriva la macchina, Robert mi dà un bacio, mi lascia cadere, mi abbraccia. Mi divincolo. Dico al tassista… vai via: scappo, liberazione!

Figlio

Ma non tutte le memorie portano con sé la luce delle star di Hollywood. Per Dalila Di Lazzaro alcune sue storie sono oscurate da un profondo dolore personale, come la tragica morte del figlio Christian nel 1992: «Christian è nata nel 1969, oggi sarei nonna. Chi lo sa. Fu investito da un’auto la sera del 19 maggio 1992 mentre tornava a casa in scooter sulla Cassia. Lui aveva 22 anni, io 37. L’ho avuto quando avevo quindici anni. Eravamo molto legati, mai avuto problemi con lui”. Di quella tragica notte, un ricordo la tormenta: «Sono tornata alle tre, poi ho sentito il telefono… trillare, trillare e hanno riattaccato. Non ero preoccupato ma quando mi sono svegliato la mattina ho trovato un messaggio sulla segreteria telefonica. È stato terribile. Era dell’ospedale: “Purtroppo suo figlio è qui. È all’obitorio, dovrebbe venire a prendere le sue cose.” Ma come si fa a lasciare un messaggio del genere? All’obitorio, prima di accarezzarlo per l’ultima volta mi sono bendata. Volevo ricordarlo, ma mentre ero vivo.

Il cinema

Tra i ricordi legati al cinema, quello del primo provino con Andy Warhol: «Una mattina squilla il telefono. “Pronto? Eccola la Campionessa di Carlo Ponti, la aspettiamo per un provino con Andy Warhol”. Pensavo fosse uno scherzo.” Sul produttore e marito di Sophia Loren smentisce le voci secondo cui fosse innamorata di lei:
“Per me è stato come un padre, mi ha dato senza aspettarmi nulla, un pigmalione”.

I flirt

Tra i flirt della sua vita, quello con il tennista Yannick Noah e Gianni Agnelli. Sull’Avvocato racconta un aneddoto: «Una sera ero con lui, a Roma. C’era Henry Kissinger, mi annoiavo. Sto per uscire e lui mi regala un portasigarette. Gliel’ho restituito: “Cosa ne faccio?”… Andiamo avanti così per un po’. Sto per uscire senza averlo preso quando Brunetto, il suo maggiordomo, mi raggiunge e mi dice: “Se l’Avvocato ti fa un regalo, accettalo”. Poi ho capito che la scatola era di Bulgari, ho pagato l’acconto per una casa”.

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