Anora, recensione del film di Sean Baker vincitore della Palma d’Oro – .

Anora, recensione del film di Sean Baker vincitore della Palma d’Oro – .
Anora, recensione del film di Sean Baker vincitore della Palma d’Oro – .

Anorarecensione del film di Sean Baker che ha trionfato al Festival di Cannes 2024: ecco perché ha vinto la Palma d’Oro

Sean Baker, il regista di Mandarini, Un sogno chiamato Florida E RedRocket, trionfa e vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2024. E forse, alla fine, è proprio così. Perché Anora, il film presentato in concorso (recentemente acquistato dalla Universal Pictures), si rivela la perla (grezza) che è. Malinconico e tenero allo stesso tempo. Ma cosa ha di veramente speciale?

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Moltissimo, innanzitutto perché ridefinisce le caratteristiche narrative del genere delle cosiddette rom-com (commedie romantiche), trasportandoci in una versione forse più stralunata, umoristica e gangsteristica del film. Bella donnariuscendo (altro elemento) a portarci pian piano a toccare temi universali: perdita, smarrimento, umanitàdoversi alzare e accettare la realtà così com’è, magari lasciando da parte ambizioni o speranze utopistiche.

Sean Baker posa con la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2024

LOIC VENANCE/Getty Images

Anorala recensione di Vogue Italia

È una corsa vorticosa attraverso New York, Brooklyn, il quartiere di Brighton Beach, luogo geografico da esplorare, dove vediamo comparire la protagonista, Anora, detta Ani (bravissima attrice Mikey Madison), una giovane donna di ventitré anni, che vive proprio lì, in un monolocale, insieme alla sorella. Per sopravvivere, l’unico lavoro alla sua portata è fare la spogliarellista, in un sex club di Manhattan, sette giorni su sette. Lei è una lavoratrice del sesso.

Tutto cambia quando una sera ha il compito di “intrattenere” un giovane rampollo, figlio di un ricco oligarca russo (ed è l’unica che può parlargli, grazie ai ricordi della nonna uzbeka): il suo nome è Yurij. Non è un semplice scambio di piacere, il giovane è così attratto da lei che le propone di essere la sua fidanzata per una settimana, il tutto per il prezzo di quindicimila dollari. Sembra fatto, sotto ogni punto di vista, tra i due nasce anche qualcosa, si sposano addirittura a Las Vegas. È la fine del “tirare avanti”, l’inizio di una vita diversa. Assolutamente no.

 
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