ecco dove andrà – .

ecco dove andrà – .
Descriptive text here

Dopo l’indiscrezione lanciata da Elisabetta Piquè su La nazioneuna futura nomina a monsignore è considerata altamente probabile Georg Ganswein, già storico segretario particolare di Benedetto XVI, in qualità di nunzio apostolico. Una voce confermata dal vaticanista de Il Corriere della Sera Gian Guido Vecchi che oggi, sulla base di indiscrezioni raccolte al di là del Tevere, segnala anche una possibile destinazione: Vilnius.

La nunziatura

Si tratta di una nunziatura “giovane” visti i rapporti tra la Santa Sede e la Repubbliche baltiche ripresero nel 1991, dopo mezzo secolo di interruzione causata dall’occupazione sovietica. Il nunzio a Vilnius è lo stesso che c’è in Lettonia ed Estonia. La storia di diplomazia pontificia in questo ambito, però, c’è un capitolo importante risalente al periodo pre-sovietico: dopo la prima guerra mondiale, con la nascita degli Stati nazionali, la Santa Sede instaurò rapporti diplomatici nominando delegato apostolico nel Baltico il gesuita monsignor Antonino Zecchini. Stati. Il prelato divenne poi nunzio apostolico a Riga, dove morì nel 1935. Nel 1940 la Lituania ebbe un nunzio apostolico esclusivo con la nomina di monsignor Luigi Centoz che si stabilì a Kaunas poiché Vilnius era una città contesa con la Polonia. Con l’occupazione sovietica, però, il nunzio fu espulso e il concordato firmato nel 1927 fu abolito.

Posto vacante

L’incarico di nunzio a Vilnius è vacante dallo scorso marzo dopo che monsignor Petar Rajič, l’ultimo a ricoprirlo, è stato nominato da Francesco nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino. La destinazione ipotizzata per monsignor Gänswein non sarebbe certo delle più tranquille: la vicinanza alla guerra in Ucraina e con il vicino russo “scomodo” ha dato a Rajič più della sua dose di guai in questi due anni. Lo scorso agosto, dopo le parole del Papa ai giovani cattolici russi riuniti a San Pietroburgo, che tanto avevano fatto discutere per il riferimento alla “Grande Madre Russia”, il ministro degli Esteri della Lituania aveva convocato il nunzio per chiarimenti. La posizione geografica e l’esperienza storica fanno della Lituania uno dei paesi più sensibili all’espansionismo russo. Il governo di Vilnius ha dimostrato negli ultimi anni di non apprezzare l’atteggiamento della Santa Sede, considerata evidentemente troppo neutralista di fronte alla guerra in Ucraina. Non è un mistero che il confine con i Paesi baltici sia tra i più caldi e che da quelle parti non si possano escludere in futuro gli scenari peggiori. Se dovesse essere effettivamente inviato a Vilnius, monsignor Gänswein potrebbe essere spesso chiamato a chiarire le posizioni tradizionalmente pacifiste e multilaterali della Santa Sede, che ha anche la responsabilità preoccupazione preservare il dialogo ecumenico con il Patriarcato di Mosca.

L’esperienza

In seguito alla morte di Benedetto XVIprima che scoppiasse la polemica sull’uscita del suo libro Nient’altro che la verità, la carriera diplomatica era considerata la più probabile per il futuro di monsignor Gänswein.

L’ex segretario particolare di Benedetto XVI ha maturato una significativa esperienza nei rapporti con i potenti di tutto il mondo nei suoi anni da prefetto della casa pontificia, avendo avuto il compito di preparare le udienze del Papa con capi di Stato, di governo e ministri.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Israele – Hamas in guerra, le notizie di oggi in diretta