minaccia atomica dall’Iran. La profezia di Fabbri – Il Tempo – .

“Per ora sembrano esibizioni di muscoli. Il peggio deve ancora venire?”: così Massimo Gramellini ha coinvolto Dario Fabbri nel dibattito sulla possibile evoluzione del conflitto in Medio Oriente e sulle tensioni tra Israele e Iran. Il direttore della rivista geopolitica “Domino” è intervenuto e ha risposto: “Dobbiamo decidere qual è la cosa peggiore. Se intendiamo una guerra diretta tra Israele e Iran adesso, è improbabile ma non impossibile. Tuttavia, non è conveniente né per gli israeliani né per gli iraniani impegnarsi in una guerra diretta e prolungata”, ha spiegato. A quel punto il conduttore di In altre parole, il programma del sabato sera su La7, ha attirato l’attenzione con una mappa. “Vediamo l’attacco a Damasco e il contrattacco dell’Iran”, ha detto l’analista, riassumendo gli eventi degli ultimi giorni.

“Abbiamo immaginato che ci fosse una risposta e che fosse una risposta che mandasse un segnale. Il segnale è: sappiamo da dove è partito l’attacco contro di noi qualche giorno prima, non siete riusciti a intercettare i nostri mezzi, siamo militarmente più forti di voi e conosciamo il vostro territorio”, ha continuato Fabbri. “Israele ha molto da fare a Gaza. L’Iran funziona molto bene negli interstizi. Non sa fare una guerra diretta molto… In parte per mancanza di mezzi e in parte perché non ha la mentalità”, ha affermato, per poi aggiungere “Israele è l’unico stato nucleare nella regione”. Interrogato sulla minaccia atomica proveniente dall’Iran, l’esperto di geopolitica ha risposto con parole chiare: “Esiste una centrale nucleare. Con la bomba atomica le nostre vite cambierebbero. Non è lontano. Cambierebbe tutto. Se l’Iran riuscisse ad impossessarsene, diventerebbe un osso complesso sia per i russi che per i cinesi”, ha concluso.