Il partito al potere in Grecia ha nominato un politico albanese detenuto come candidato alle elezioni europee – The Post – .

Il partito al potere in Grecia ha nominato un politico albanese detenuto come candidato alle elezioni europee – The Post – .
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Fredi Beleri è un politico albanese di etnia greca condannato per crimini elettorali, ma secondo il governo greco è perseguitato: l’Albania non è felice

Il partito di centrodestra al governo in Grecia, Nuova Democrazia, candiderà alle prossime elezioni europee Fredi Beleri, politico albanese di etnia greca condannato in Albania per reati elettorali e attualmente in carcere: la sua candidatura, duramente contestata dalle autorità albanesi , sta creando un caso politico tra Grecia e Albania, che potrebbe avere anche un seguito davanti alle autorità europee.

Il 14 maggio 2023 Beleri era stato eletto sindaco di Himare, località turistica sulla costa albanese, ma due giorni prima era stato arrestato con l’accusa di compravendita di voti: le autorità albanesi gli avevano impedito di assumere l’incarico di sindaco e a marzo era stato condannato a due anni di carcere, che sta ancora scontando. Per la minoranza etnica greca in Albania e per il governo greco, che sostiene di sostenere i diritti della minoranza, la sua condanna è politicamente motivata ed è una dimostrazione della persecuzione dei cittadini di origine greca da parte delle autorità albanesi.

La probabile elezione di Beleri al Parlamento europeo (voto tra il 6 e il 9 giugno) gli permetterà molto probabilmente di uscire dal carcere (gli eurodeputati godono di ampia immunità) e sposterà la questione tra Grecia e Albania nel contesto dell’Unione: l’Albania è stata un candidato all’ingresso nell’Ue dal 2018, ma il governo greco di Kyriakos Mitsotakis, che è anche leader di Nuova Democrazia, ha già minacciato di bloccare ogni avanzamento della candidatura se il Paese «non rispetterà i diritti della minoranza greca» .

A complicare la situazione ci sono la passata condanna di Beleri, che dal 1995 ha scontato tre anni di carcere in Grecia per possesso di armi e appartenenza a un movimento considerato terroristico, e i calcoli politici del partito di maggioranza, Nuova Democrazia. Secondo molti osservatori, il primo ministro Mitsotakis ha scelto di nominare Beleri assecondando la parte più nazionalista dell’elettorato, anche per rispondere alla crescita nei sondaggi dei partiti di estrema destra, Soluzione Greca e Vittoria, partito estremista cristiano ortodosso.

I primi ministri Kyriakos Mitsotakis e Edi Rama a Tirana (AP Photo/Franc Zhurda)

Himare è una città a circa 250 chilometri a sud di Tirana e a meno di 100 dalla Grecia, conta meno di ottomila abitanti ma negli ultimi anni è stata interessata da una grande crescita del settore turistico. Ospita una numerosa comunità di etnia greca, la seconda etnia più rappresentata in Albania, che secondo alcune stime raggiunge le 200mila persone nel Paese (la popolazione totale è di circa 2,8 milioni).

Fredi Beleri ha tentato di diventare sindaco per la prima volta nel 2019, anche in risposta alle politiche ritenute repressive nei confronti della minoranza greca dal sindaco socialista Jorgo Goro. La sua candidatura è stata respinta perché Beleri era stato condannato in passato per questioni politiche: fu accusato più volte (1994, 2005 e 2015) di essere coinvolto in un attentato del 1994 che causò la morte di due soldati albanesi, perché considerato vicino ai gruppi terroristici greci in Albania. Beleri si è sempre dichiarato innocente e l’unica condanna è arrivata in Grecia per possesso di armi.

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Nel 2023 la sua candidatura venne accettata, ma due giorni prima del voto fu arrestato, dopo lunghe indagini, per aver pagato 40mila lek (poco meno di 400 euro) per comprare 8 voti. Beleri è stato arrestato in flagranza di reato: l’uomo a cui aveva offerto il denaro era in realtà un poliziotto sotto copertura. Beleri ha comunque vinto le elezioni, con un vantaggio minimo di 19 voti sul sindaco uscente Goro. Dal carcere però non poté prestare giuramento ufficiale e quindi non entrò mai in carica: Goro continuò a esercitare le funzioni di sindaco.

Gli avvocati di Beleri hanno contestato le procedure di indagine e di arresto e hanno denunciato che uno dei testimoni più importanti era stato pagato dalla polizia. A marzo Beleri è stato condannato a due anni di carcere e ha denunciato quella che definisce una “sentenza politica” e un caso costruito con “false prove e testimoni comprati”. La comunità greca che lo sostiene accusa il primo ministro socialista Edi Rama di aver organizzato una “trappola politica”. Intanto ad aprile è stato arrestato anche il suo rivale Goro con l’accusa di corruzione: avrebbe falsificato documenti per ottenere terreni pubblici per costruire un resort. Sindaco ad interim della città è la socialista Blerina Bala: solo dopo il processo d’appello di Beleri si terranno eventualmente nuove elezioni.

Il caso di Beleri è diventato una questione politica anche in Grecia, dove il partito di centrodestra Nuova Democrazia lo ha reso un simbolo della presunta oppressione delle minoranze greche in Albania, nel contesto della crescente retorica patriottica e nazionalista. Il governo greco ha fatto pressioni sul governo albanese per la liberazione di Beleri o almeno perché assumesse l’incarico di sindaco, in attesa della sentenza definitiva, ma senza ottenere risultati.

Il conflitto politico rischia di complicare anche i rapporti della Grecia con gli altri Paesi dell’Unione Europea e in particolare con la Germania: a dicembre il cancelliere Olaf Scholz aveva sostenuto l’ingresso dell’Albania nell’Unione Europea, nonostante l’opposizione greca, che riteneva il caso di Beleri una violazione delle norme giuridiche comunitarie.

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