Continuano le proteste pro-UE, gli scontri e i feriti in Georgia. Von der Leyen: “Paese al bivio”

Continuano le proteste pro-UE, gli scontri e i feriti in Georgia. Von der Leyen: “Paese al bivio”
Continuano le proteste pro-UE, gli scontri e i feriti in Georgia. Von der Leyen: “Paese al bivio”

In Georgia continuano le manifestazioni contro la legge sugli “agenti stranieri”, che secondo l’opposizione si ispira alla Russia di Vladimir Putin e che serve solo a eliminare il dissenso. Almeno otto manifestanti sono rimasti feriti durante la notte durante le proteste vicino al Parlamento di Tbilisi, la capitale della nazione. I feriti “hanno riportato lesioni di varia natura, tra cui lesioni al viso, alla testa e in varie parti del corpo, oltre a intossicazioni e complicazioni alle vie respiratorie”, si legge in un comunicato del ministero.

Venti ambulanze sono in servizio nella zona del Parlamento, riferisce l’agenzia Novosti-Georgia, secondo la quale decine di manifestanti e un funzionario del Ministero dell’Interno hanno ricevuto assistenza sul posto. “Seguo la situazione in Georgia con grande preoccupazione e condanno le violenze nelle strade di Tbilisi. Il popolo georgiano vuole un futuro europeo per il suo Paese”, ha scritto ieri sera la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, sostenendo che il Paese “è a un bivio”, e invitandolo a “mantenere la rotta verso l’Europa”. “Stiamo seguendo attentamente ciò che sta accadendo a Tbilisi. Condanniamo l’uso della violenza durante le manifestazioni nella capitale. Il Governo italiano sostiene l’ingresso della Georgia nell’Unione Europea”, è stato il commento del Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.

Le proteste vanno avanti da settimane, in quella che sembra essere una sorta di equivalente georgiano del Maidan ucraino. A riaccendere ieri la rabbia dell’opposizione è stato il fatto che il Parlamento ha approvato in seconda lettura il disegno di legge sugli “agenti stranieri”, mentre la polizia sparava gas lacrimogeni e granate assordanti per sgomberare una grande folla di manifestanti contrari al provvedimento. Il dibattito parlamentare è stato teso, con l’espulsione dei membri dell’opposizione e scontri tra deputati, un evento non raro nel parlamento georgiano. Il testo dovrà passare un’altra votazione prima di diventare legge. Il disegno di legge richiederebbe alle organizzazioni che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero di registrarsi come agenti di influenza straniera. Da quando è stato proposto, un numero sempre crescente di manifestanti è sceso in piazza ogni notte, e mercoledì una folla di decine di migliaia di persone ha bloccato il centro di Tbilisi nella più grande manifestazione antigovernativa mai vista.

Il viceministro dell’Interno Aleksandre Darakhvelidze, citato dai media georgiani, ha affermato che i manifestanti hanno tentato di entrare con la forza nel Parlamento utilizzando vari oggetti e attaccando i poliziotti. Darakhvelidze ha detto che l’azione della polizia martedì ha portato a 63 arresti e al ferimento di sei agenti di polizia. Gli oppositori sostengono che la legislazione danneggerà il tentativo della Georgia di aderire all’Unione Europea, dopo che Tbilisi ha ottenuto lo status di candidato lo scorso dicembre, con l’UE che gode di un ampio indice di popolarità in questo paese di 3,7 milioni di abitanti. Il presidente georgiano Salome Zourabichvili, che si oppone alla legge ma ha solo poteri cerimoniali, ha detto ai manifestanti in un video pubblicato sui social media di mostrare moderazione. Il vero compito, ha detto, è spodestare il governo nelle elezioni di ottobre. “Il nostro destino non sarà determinato da questa legge”, ha detto la deputata citata dai media. “Questa lotta avrà luogo alle prossime elezioni parlamentari, dopo le quali questa legge e molte altre saranno abrogate”.

 
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