Buongiorno dottor Porro,
Vorrei riflettere su quanto sta accadendo in questi giorni. Sento molti politici e giornalisti parlare di pace, alcuni mettono questa parola direttamente nel simbolo elettorale per guadagnare qualche consenso in più, ma penso che il ragionamento sia sbagliato. Ambrose Bierce ha detto: la pace è un periodo di imbrogli tra due guerre.
Ancor prima della paceche tutti sicuramente desiderano, bisogna ottenere la libertà: Putin vuole fare la pace in Ucraina, ma solo dopo averla invasa e conquistata; in Iran può esserci pace, ma libertà e diritti sono certamente soppressi. La pace può esistere senza libertà; la libertà non esiste senza pace. Non dobbiamo lottare per la pace, ma per la libertà.
Sbagliano gli studenti nelle università e i giovani di piazza che gridano “Palestina libera”, sbagliano anche le modalità di protesta, perché vorrebbero la pace in Palestina, che poi sarebbe solo una tregua con Israele, ma non avrà mai la libertà del popolo palestinese I palestinesi sono schiavi di Hamas, non di Hamas
ovviamente Israelee di tutti quei paesi arabi, Iran in testa, che non hanno mai visto di buon occhio la fondazione di uno Stato palestinese libero, opponendosi ad essa dal 1947 in poi (attribuendo ovviamente la colpa a Israele).
I giovani dovrebbero lottare per la libertà palestineseliberarsi dal dominio terroristico di Hamas invece di farsi soggiogare da chi riesce a ingannarli puntando sulla loro ignoranza culturale e storica (si è visto nella liberazione della Columbia University di New York che più di un terzo degli arrestati erano non studenti dell’università, ma provenienti da esterni appartenenti a gruppi anti-israeliani e pro-Hamas).
Grida per una pace effimera a Gaza non fanno altro che mostrare il loro odio antisemitanon riuscendo mai a mettere a fuoco il vero problema e quindi non riuscendo mai a trovare una soluzione, che è ciò che vogliono i terroristi: lasciare le cose invariate e dare la colpa a Israele.
Alberto Gravame, 4 maggio 2024
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