Mercoledì il parlamento ucraino ha approvato una legge che dà ai prigionieri condannati per alcuni tipi di crimini la possibilità di arruolarsi nell’esercito e combattere contro la Russia in cambio di una scarcerazione anticipata. La mobilitazione avverrà su base volontaria e potranno proporsi solo i detenuti a cui mancano meno di tre anni alla fine della pena. Sono esclusi anche i prigionieri condannati per violenza sessuale o omicidio di due o più persone, ma anche ex politici e alti funzionari governativi condannati per corruzione. Prima di entrare ufficialmente in vigore la legge deve essere firmata Ruslan Stefanchuk, presidente del parlamento unicamerale ucraino, e il presidente Volodymyr Zelensky. Secondo i legislatori, questa misura potrebbe portare all’assunzione di 10mila persone.
La mobilitazione di nuove forze per l’esercito ucraino è un tema da tempo in discussione nel Paese, che divide militari, politici e opinione pubblica. L’Ucraina si era finora opposta alla coscrizione dei prigionieri nell’esercito, una pratica controversa ampiamente adottata invece dalla Russia e in particolare dal gruppo mercenario russo Wagner fin dai primi giorni dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. Tuttavia, l’esercito ucraino è sempre più mancano soldati, ma anche risorse, e i vertici militari hanno più volte indicato che servirebbero 500mila nuovi soldati per rimpiazzare chi è in prima linea da oltre due anni e per rispondere alle offensive. Russo. Per questo motivo, a metà aprile, dopo averlo bloccato per mesi, il parlamento ha approvato una legge che riforma le regole per il reclutamento dei civili nelle forze armate, ad esempio abbassando l’età di leva da 27 a 25 anni.
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