tasse, immigrazione e promesse, il primo ministro cerca la rimonta ma non incide – .

tasse, immigrazione e promesse, il primo ministro cerca la rimonta ma non incide – .
tasse, immigrazione e promesse, il primo ministro cerca la rimonta ma non incide – .

Quando le luci si accendono, colorate e abbaglianti allo stesso tempo Studio televisivo britannicoilluminando i volti tesi di due leader politici, gli spettatori sanno che è arrivato il momento in cui il campagna elettorale prende vita e la partita del 4 luglio diventa seria. Fianco a fianco, cravatta viola per Keir Starmer e blu per Rishi Sunaki due contendenti laburisti e conservatori si sono affrontati ieri sera nel primo dibattito trasmesso dall’emittente ITV. La missione di Sunak, 21 punti dietro nel sondaggi, è stato per arginare l’umiliazione di una sconfitta che si preannuncia devastante. Per Starmer, invece, il compito era dimostrare di che pasta (e promesse) è fatto il leader, che già anticipa quella che è considerata una vittoria ancora più clamorosa di quella di Tony Blair nel 1997.

IL studio in blu sembra una gabbia di ghiaccio, dentro Starmer e Sunak si abbaiano in modo più o meno composto su tutte le questioni che contano immigrazionesalute, sicurezza e clima. ‘Austerità’ la parola pronunciata solo una volta tra i denti,’le tasse‘ il vero pugnale che i due leader si sono lanciati a vicenda. Sunak, che era ministro delle finanze durante il pandemia e ha dovuto risollevarsi per i capelli dell’economia rovinata nei 49 giorni di governo del precedente premier Liz Trusssi difende come il leader che sa intraprendere azioni coraggiose in tempi incerti. Starmer adotta lo slogan basta con il caos dei conservatori fuori controllo, ricostruiamo la nazione voltando pagina con una lavoro rinnovato. Infatti mentre Sunak si aggrappava al risultati conseguiti negli ultimi due mesi con l’abbassamento dell’inflazione e l’aumento dei salari, il contendente Starmer ha accusato il primo ministro di aver chiamato elezioni anticipate proprio perché il suo piano per rilanciare l’economia non funziona e sia l’inflazione che costo energetico aumenteranno nuovamente nei prossimi mesi.

Temi del conflitto politico – Sunak sembra disperato come ogni domanda del pubblico preoccupato per lo stato delle sue finanze, ripete continuamente il mantra: “Il lavoro aumenterà le vostre tasse £ 2000 ciascuno ora siamo pronti ad abbassarli”. Starmer nega ma non affonda, e contrattacca con empatia contrapponendo le sue umili originiinfanzia privilegiata del primo ministro. Il leader dei Tory, al governo da 14 anni, abbassa lo sguardo contrito quando si parla del tema degli oltre 7 milioni di pazienti in lista d’attesa negli ospedali. Starmer da parte sua non ha un vero piano per fermarlo scioperi nonostante il personale infermieristico chieda un aumento di stipendio del 35%.

Il terreno immigrazione è scivoloso per Sunak che, a due anni dalla presentazione dell’ pavimento controversorafforza con la strategia di allontanamento degli immigrati clandestini verso paesi terzi, come Ruanda. “Venti Paesi (tra cui l’Italia) stanno già seguendo il nostro modello e a luglio inizierò i voli verso Kigalise io fossi il primo ministro” rilancia Sunak, insistendo sul fattore deterrenza. La rovina delle bande di trafficanti è invece al centro delle politiche di Starmer, ex pubblico ministero, che però alla fine ammette che per smaltire il gran numero di clandestini e il record di 10mila sbarchi dall’inizio dell’anno si potrebbe ricorrere a Partenze in altri paesi, ma nel rispetto dei trattati internazionali. A differenza di Sunak che ribadisce la possibilità di abrogare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo in nome della sicurezza del Paese. E se Trump tornasse in carica Casa Bianco? “Il rapporto speciale con il stati Uniti trascende chiunque sia il Presidente”, risponde Starmer, e su questo almeno i due leader sono d’accordo.

Chi vince la prima partita? – Alla conclusione di uno prestazione nervosa entrambi i leader ridefiniscono le loro promesse agli elettori. “Non giochiamo ai giochi di Sunak, non ne abbiamo bacchetta magica ma un piano concreto per cambiare il Paese con il buon senso. IL conservatori sono il partito del declino e delle divisioni, lasciarli al governo per altri 5 anni è come mettere il partite nelle mani di un piromane” furono le parole di Starmer. Sunak ha concluso il dibattito definendo il Labour una scatola vuota. “Con Starmer non sai cosa ottieni. IL modifica di cui parla è un assegno in bianco, non sai cosa compri e quanto spendi. Il futuro dei conservatori vede la riduzione dell’immigrazione e delle tasse tutela pensionistica e la sicurezza del Paese” conclude l’attuale primo ministro con a sorriso. Sarà quello che forse gli è valso il 51% dei voti nei sondaggi YouGov post dibattito, contro il 49% di Starmer. Starmer è uscito più affidabile per il 49% dei telespettatori rispetto al 39% di Sunak, ed è anche più gradevole del primo ministro (59% contro 34%). IL margine elettorale Tuttavia è molto profondo da riempire ed è improbabile che i successivi vengano riempiti due dibattiti prima delle elezioni del 4 luglio potranno ribaltare un destino politico già segnato.

 
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