così i due Le Pen vogliono unire la destra e conquistare la Francia – .

così i due Le Pen vogliono unire la destra e conquistare la Francia – .
così i due Le Pen vogliono unire la destra e conquistare la Francia – .

Una saga familiare dai contorni più neri che rosa si svolge in Francia, dove il terremoto politico delle elezioni europee sta ricamando nuovi fili nella politica transalpina, con ricadute inaspettate anche a Bruxelles. Un terremoto che ha causato distruzione (del presidente francese Emmanuel Macron) e ricostruzione (dell’alleanza del duo Le Pen-Marechal). Zia Marine e la nipote Marion sono le protagoniste di queste ultime ore. Se dopo il 9 giugno le prime pagine erano dedicate al giovane “capitano” Jordan Bardella, a cui è stata affidata la presidenza del Rassemblement National (RN) dal 2022, ora sotto i riflettori c’è Marion Maréchal, figlia di Yann Le Pen, sorella di il leader del partito di estrema destra che ha vinto le elezioni europee. La convivenza nel partito RN tra zia e nipote fu difficile fin dall’inizio, finché la giovane se ne andò e successivamente si unì al partito avversario, sempre di estrema destra, Reconquête. Lo straordinario risultato ottenuto da RN, però, ha spinto Maréchal, appena eletta eurodeputata, a tornare sui suoi passi per spingere alla riconciliazione (almeno politica) con la zia e sfidare insieme Macron e il Nuovo Fronte Popolare di sinistra alla conquista dell’Esagono (un appellativo per definire la Francia) e insieme spingere l’elettorato transalpino sempre più a destra fino alla sfida presidenziale del 2027.

Il Nuovo Fronte Popolare, la sinistra unita che vuole sconfiggere Macron (ma già polemizza)

Marion Maréchal e il “tradimento” di Zemmour.

La sequenza è improvvisa. Il 9 giugno Marine Le Pen ha ottenuto un risultato straordinario alle elezioni europee. Marine Marechal, sua nipote, appena eletta eurodeputata con il partito di Eric Zemmoure, Reconquête, dichiara di voler sostenere l’idea di una destra unita nelle elezioni legislative indette d’urgenza da Macron per il 30 giugno. La sua proposta è sostenuta da altri 3 colleghi di partito appena eletti a Strasburgo con lei. Basta divisioni, ha sostenuto Maréchal, invitando a votare per i candidati del Rassemblement National alle elezioni legislative anticipate. La proposta non è gradita al fondatore del partito, Eric Zemmour che ha accolto la giovane Marion nel 2018, dopo che questa aveva abbandonato il partito fondato dal nonno Jean-Marie Le Pen e guidato dalla zia Marine. Il 12 giugno, Zemmour ha espulso da Reconquête la sua responsabile della lista per le elezioni europee, denunciando un “tradimento” da parte sua. “Ha fatto molta strada, vale a dire che si esclude da questo partito che ha sempre disprezzato”, ha detto Zemmour alla rete francese BfmTv, accusando il suo ex alleato di “mentire” e di essere “circondato da professionisti di tradimento”.

Poco prima, Marion Maréchal aveva accusato davanti alla stampa il presidente del suo partito di un “triplice errore”, rimproverandolo di voler presentare i candidati della Riconquête contro il Rassemblement national, mentre lei si rifiutava di “partecipare all’ennesima divisione del partito Giusto”. Zemmour, “disgustato e ferito” come ha scritto su “Dovrebbero cedere il loro mandato, sono quattro eurodeputati che tradiscono tutti i nostri attivisti 48 ore dopo la loro elezione. È un record mondiale di tradimento”, ha detto Zemmour. È Marine Le Pen a sorridere di questa storia insieme al suo discepolo Bardella, che incarna il volto nuovo capace di conquistare nuovi elettori, soprattutto giovani. Avere al suo fianco anche la nipote Marion sarebbe un vantaggio da non sottovalutare. Oppure rivelarsi un rischio.

I primi dissapori e la rottura con Marine Le Pen

Marine Le Pen, leader indiscussa del partito fondato dal padre Jean-Marie, ha sempre avuto con la nipote un rapporto di amore-odio. Sua sorella Yann ha pubblicamente riconosciuto il suo ruolo di “zia Marine” nel crescere sua figlia da una relazione extraconiugale. La carriera di Marion è stata fulminea. Nelle elezioni legislative del 2012 è stata eletta per la prima volta al parlamento francese, diventando a 22 anni la parlamentare più giovane nella storia della Francia repubblicana. Nel novembre 2014 il congresso del Fronte Nazionale l’ha eletta vicepresidente del partito. Il percorso sembrava segnato, ma qualcosa è andato storto. Il sassolino rimasto nella scarpa di zia Marine risale forse al 2012, quando sua nipote venne eletta mentre lei venne invece picchiata dal candidato socialista e rimase fuori dal parlamento. La frattura ufficiale, però, risale al 2017, quando le divisioni esplosero con l’abbandono (temporaneo) dell’attività politica da parte di Marion. Da anni, la giovane deputata covava disaccordi non così silenziosi con la leadership della Marina, intenta a ripulire il partito dai rifiuti antisemiti di suo padre e normalizzarlo agli occhi di una Francia rispettabile ma sempre più arrabbiata contro il nuovo nemico: migranti. Si vocifera che ad accendere le tensioni tra zia e nipote sia stato lo stesso fondatore del Fronte Nazionale, sostenitore del nipote estremista Marion a scapito della figlia Marine.

La relazione con un politico di Fratelli d’Italia

Dopo aver abbandonato i suoi ruoli nella RN, Marion è tornata in politica nel settembre 2019 insieme al giornalista Éric Zemmour, che ha sostenuto come candidato alle elezioni presidenziali del 2022. Poi la candidatura alle europee del 2024 con Reconquête, nelle quali ha conquistato un seggio insieme ad altri 5 eurodeputati. Ora la nuova svolta, che la vede sempre più vicina al Rassemblement nazionale. Al suo fianco, sentimentalmente, dal 2018 c’è l’esponente di Fratelli d’Italia (ex Lega) Vincenzo Sofo, che sposerà nel 2021. A Bruxelles Sofo è considerato l’ispiratore dell’ingresso di Reconquête nel gruppo conservatore e riformista (Ecr) , lo stesso in cui siede il partito di Giorgia Meloni, mentre RN siede nel gruppo Identità e democrazia (lo stesso della Lega). Potrebbe Sofo avere un ruolo anche nella scelta di Marion di sostenere il Rassemblement national alle prossime elezioni legislative in Francia? Quello che è certo è che mentre l’estrema destra francese è unita grazie alla coppia Marine-Marion, secondo la direzione intelligence della polizia parigina, sabato 15 giugno per le strade di Parigi sarebbero attesi tra i 50mila e i 100mila manifestanti infuriati. la vittoria del Rassemblement national e l’idea di consegnare il Paese ai “fachos”, come vengono chiamati i fascisti dalla sinistra transalpina.

 
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