L’Unione Europea apprezza i giovani solo se votano a sinistra – .

L’Unione Europea apprezza i giovani solo se votano a sinistra – .
L’Unione Europea apprezza i giovani solo se votano a sinistra – .

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Grandi giornali “sotto choc”: anche i giovanissimi alle elezioni europee si spostano a destra. Lo stereotipo del ragazzo verde, radical chic e pro-LGBT è molto forte sui social media, meno alle urne. È una buona notizia

Un gruppo di giovani si fa un selfie dopo il voto in Romania (Ansa)

Il voto lo passi ai sedicenni e diciassettenni, basta che non votino per quello che vogliono. Non è facile comprendere lo sgomento dei maggiori media internazionali di fronte alla scelta fatta da moltissimi giovanissimi, soprattutto in Francia e Germania, di votare per i partiti di destra. Telegrafo E CNN Sono “sotto shock”, la BBC sottolinea incredula che nel 2019 molti giovani hanno votato green per promuovere la lotta al cambiamento climatico. Come a dire: avrebbero dovuto fare lo stesso anche in questo ciclo elettorale.

In Germania i giovani non votano verdi

Ma no. Nei paesi che hanno abbassato per la prima volta l’età minima per l’esercizio del diritto di voto a 16 e 17 anni (Germania, Austria, Belgio, Malta, Grecia), molti minorenni hanno votato non in linea con le aspettative che quei partiti avevano dato loro la possibilità di esprimere la propria opinione per la prima volta.

In Germania il 17% degli elettori appartiene alla fascia di età 16-24 anni votato l’estrema destra AfD, in aumento del 12% rispetto al round precedente. I Verdi, invece, hanno perso 23 punti percentuali, ricevendo solo l’11% dei voti.

Come mai? I giovani non dovrebbero essere tutti ambientalisti radicali e favorevoli a “diritti” individuali in continua espansione, sia che si parli di questioni etiche, come l’aborto e l’eutanasia, che di questioni sociali, come la depenalizzazione della marijuana, o LGBT?

A quanto pare la realtà è più complessa. In Germania, l’insoddisfazione per la politica d’immigrazione del governo Scholz, fallita anche sul fronte della sicurezza, e soprattutto crisi recessiva che ha colpito l’economia, danneggiando le famiglie di origine dei giovanissimi, ha superato ogni altro ragionamento.

Le Pen ottiene molti voti in Francia

Lo stesso è accaduto in Francia: se nel 2019 i Verdi avevano vinto nella fascia 18-24 anni, quest’anno è stato il Rassemblement National di Marine Le Pen a stravingere i sondaggi. Quasi il 40% dei giovani francesi ha votato per Jordan Bardella di Lepen, che ha lasciato le briciole ad ambientalisti e macroniani.

Anche in questo caso, l malcontento per le politiche di Emmanuel Macron sull’immigrazione e le conseguenze delle politiche verdi radicali sull’economia hanno orientato il voto dei giovani verso destra.

Molti di loro, riferisce l’ BBC, si sono anche dichiarati “preoccupati” per la possibilità che la guerra in Ucraina possa estendersi ai paesi dell’Unione Europea. Come puoi biasimarli? La retorica belligerante di Macron, in questo senso, non ha aiutato affatto.

In Italia i giovani scelgono la sinistra

L’allarme mediatico nei confronti del presunto estremismo dei giovani (che ovviamente si verifica solo se votano per la destra e mai viceversa) è in realtà del tutto inventato. In Italia, ad esempio, il 18% nella fascia 18-29 anni ha scelto il Pd, il 17% M5s, il 16% Avs e solo il 14% Fdi. Aprire ha quindi buona mano nello scrivere che «le speranze e i sogni delle nuove generazioni sembrano guardare a sinistra, dove si fanno sentire con forza gli ideali di progresso, ambientalismo, antifascismo e inclusività» (l’unica cosa che manca alla lista è la pace nel mondo e l’abolizione della povertà).

Eppure per il CNN la tendenza è allarmante perché il voto “impulsivo ed emotivo” dei giovani per i partiti di destra “danneggia la democrazia” e porterà loro ad un futuro “ancora meno favorevole”.

Oltre gli stereotipi

Insomma, abbassare l’età degli elettori attivi è una cosa buona e giusta solo se i minorenni votano partiti progressisti e di sinistra, solo se i giovani si limitano a manifestare con #FridaysForFuture e si prendono cura del pianeta, senza osare abbassarsi. sulla terra per intromettersi in tutte quelle questioni che toccano da vicino la vita (e i portafogli) delle persone.

I media possono stare tranquilli: i giovani, proprio come gli elettori più anziani, fanno quello che vogliono. Votano sia a destra che a sinistra, si preoccupano dell’ambiente e della guerra, dell’aumento dei prezzi dell’energia e dell’immigrazione.

Lo stereotipo del ragazzo verde, radical chic e pro-LGBT è molto forte sui social media, meno alle urne. È una buona notizia

@LeoneGrotti

 
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